Le criptovalute vanno nella dichiarazione dei redditi e non è che l’inizio

iLoveTrading ECONOMIA

Leggi anche: Troppa confusione sulle criptovalute: italiani curiosi, ma timorosi. Tuttavia durante i recenti crolli ben pochi si sono rifugiati nelle crypto

Ma c’è da dire che sono tante le ragioni che spingono gli italiani ad orientarsi verso le criptovalute.

Di conseguenza se oggi arriva l’inserimento nella dichiarazione dei redditi, domani certamente arriveranno altre norme che renderanno più chiaro questo tipo di investimento. (iLoveTrading)

Ne parlano anche altre testate

Pertanto l’ADE ha rilasciato una nota chiarificatrice che dovrebbe permettere al contribuente di indicare in maniera idonea gli introiti legati al business delle monete digitali. Nel quale si afferma che gli investimenti all’estero o le attività estere di natura finanziaria, ai quali le criptovalute sono assimilati, debbano essere indicati nella dichiarazione annuale dei redditi. (Tech Meteoweek)

n. 461 del 1997, nella misura del 26 per cento. Agli effetti dell’applicazione della presente lettera si considera cessione a titolo oneroso anche il prelievo delle valute estere dal deposito o conto corrente». (Il Sole 24 ORE)

E pertanto, nella dichiarazione dei redditi, hanno una codifica ben precisa. Mentre nella colonna 4 dovremo lasciare non compilata la voce codice Paese estero (Android Italy)

Lo chiarito nella giornata di ieri l'Agenzia delle Entrate nella risposta ad interpello n. 788/2021 in materia di detenzione di valute virtuali in digital wallet con possesso di chiavi private. (Italia Oggi)

In questo caso, spiega l'Agenzia, il prelievo dai “wallet” (da qualunque tipo di wallet) è equiparato ad una cessione a titolo oneroso. Pertanto, la detenzione di valute virtuali dà vita a tale obbligo, in quanto le criptovalute costituiscono attività estere di natura finanziaria suscettibile di produrre redditi imponibili in Italia (We Wealth)

Egli chiarisce che le valute virtuali sono state acquistate a titolo oneroso, che per la "strategia di detenzione in holding" non è riconosciuto alcun compenso e che alcune valute virtuali sono detenute su wallet presso un exchange estero mentre altre sono in un "hardware wallet" e in un "desktop wallet" con disponibilità diretta di chiave privata. (Fiscoetasse)