Cosa cambia per l'Europa centrale con l'ascesa dei nazionalisti in Austria, Germania e Cechia

Cosa cambia per l'Europa centrale con l'ascesa dei nazionalisti in Austria, Germania e Cechia
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Start Magazine ESTERI

Cosa cambia per l’Europa centrale con l’ascesa dei nazionalisti in Austria, Germania e Cechia Un filo di grande inquietudine percorre le terre dell’Europa di mezzo. Dalla Germania alla Cechia, dall’Ungheria alla Slovacchia, i partiti nazionalisti, oggi va di moda chiamarli con il termine più moderno di sovranisti, conquistano le prime posizioni. Dopo il trittico regionale in Germania orientale (Turingia, Sassonia e Brandeburgo), nei quali si è confermata l’avanzata di AfD, il mese di settembre ha fatto registrare la vittoria in Cechia del partito populista Ano 2021 due settimane fa nelle elezioni regionali e in quelle per il senato, e quella dell’Fpö (il partito della libertà) in Austria, appena domenica scorsa. (Start Magazine)

Su altri media

Persino il presidente della Repubblica, Alexander Van der Bellen, ha lasciato intendere che ci vorrà del tempo. Vienna — Siamo agli albori di un lungo negoziato per la formazione di un nuovo governo in Austria (la Repubblica)

– Uno tsunami politico in Austria la vittoria del partito della Libertà, Fpo. E l’onda lunga del voto scuote anche il centrodestra italiano: come gestire il vento sovranista? Bisogna fare terra bruciata intorno a una forza estremista, con radici nell’ideologia nazista, oppure no? A Vienna, i popolari non hanno dubbi: sbarrano la porta a Herbert Kickl, che da solo non ha i voti per governare. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Stava parlando ai militanti genovesi del suo partito, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, mentre l’Iran lanciava centinaia missili verso Israele che aveva a sua volta portato la guerra nel territorio libanese: “Bisogna che tutti quanti, anche l’Iran, si assuma le sue responsabilità per evitare un’escalation” Anche il presidente israeliano Netanyahu? “Tutti devono lavorare per una de-escalation”. (Il Fatto Quotidiano)

Austria e neonazismo, Tajani risponde a Salvini: «Io sono a dieta, digerisco sempre bene»

Ma in Europa non è così: se non vince chi dicono loro, i (presunti) progressisti e liberali insorgono e accusano il popolo. Le libere elezioni dovrebbero servire a premiare chi ha governato bene e punire chi lo ha fatto male, passando la palla alle forze alternative. (La Verità)

Il Fpo, il partito di destra austriaco di Herbert Kichl arrivato primo alle elezioni con il 29 per cento, è politicamente isolato. Ragione per cui anche in Austria si prospetta l'ipotesi di ricorrere per il governo alla “Grosse Koalition” alla tedesca che ha già trovato applicazione a Bruxelles (con tanto di bis) sotto la denominazione di “Maggioranza Ursula”. (Italia Oggi)

Così il ministro degli Esteri, leader di Forza Italia e vicepremier Antonio Tajani, a Genova alla presentazione della lista di Forza Italia per le prossime regionali, ha risposto a chi gli chiedeva se avesse digerito le parole di Salvini sui recenti risultati elettorali in Austria (Corriere della Sera)