Cecilia Sala, al Copasir le comunicazioni di Mantovano sul caso della giornalista
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Cecilia Sala, al Copasir le comunicazioni di Mantovano sul caso della giornalista 06 gennaio 2025 Al Copasir lunedì le comunicazioni del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, sul caso di Cecilia Sala, la giornalista detenuta nel carcere di Evin, in Iran, dal 19 dicembre scorso. A Palazzo San Macuto, Mantovano è seduto al tavolo accanto al presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, Lorenzo Guerini (Il Sole 24 ORE)
Su altri giornali
Con il rischio di trovarsi al centro di una tempesta perfetta, tra la crisi del petrolio e le pressioni israeliane per un attacco contro i siti nucleari, il presidente iraniano Masoud Pezeshkian prova a disinnescare almeno una delle mine piazzate sulla strada del suo governo: l’arresto della giornalista italiana Cecilia Sala, che ha aperto un caso diplomatico con l’Italia. (la Repubblica)
Questa volta è la portavoce del governo — nominata dal presidente «riformista» Masoud Pezeshkian e prima donna a ricoprire il ruolo — a ribadire la «nuova» versione iraniana sul caso di Cecilia Sala rinchiusa dal 19 dicembre in una cella a Evin, a Teheran. (Corriere della Sera)
Fin dall’arresto della giornalista italiana, Elisabetta Belloni — diplomatica da due anni e mezzo a capo del Dis, l’organo di coordinamento dei servizi segreti italiani — è stata esclusa dalla gestione del caso, che sarebbe stato interamente accentrato da Palazzo Chigi e condotto principalmente dall’Agenzia informazioni e sicurezza esterna sotto la guida di Gianni Caravelli. (Il Giornale d'Italia)
L’arresto di Cecilia Sala a Teheran «non è in alcun modo una ritorsione» per quello dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi avvenuto all’aeroporto milanese di Malpensa lo scorso 16 dicembre su mandato emesso dagli Usa. (ilmessaggero.it)
'Intervento del governo per scarcerazione giornalista romana è una mossa tattica che ha il potenziale di riposizionare l’Italia come interlocutore privilegiato nei delicati equilibri del Medio Oriente' (Adnkronos)
Dal settembre 2018 al novembre 2020 l’accademica anglo-australiana Kylie Moore Gilbert, ricercatrice della Melbourne University specializzata in Medio Oriente, è stata rinchiusa tra le mura della prigione di Evin, la stessa dove si trova ora Cecilia Sala. (Il Fatto Quotidiano)