Finti certificati di morte la retata dei medici legali: «Il pizzo negli uffici Asl»

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Cinquanta euro per ottenere il certificato di morte, settanta per la cremazione del caro estinto. Soldi estorti sulla pelle delle persone comuni alle prese con il dramma della scomparsa di un parente. Soldi che poi venivano girati ad alcuni medici legali, che avrebbero firmato certificati di avvenuto decesso senza neppure una ricognizione dei deceduti. Eccola l’ultima frontiera della truffa al sistema sanitario nazionale. (ilmattino.it)
Su altre testate
Operazione dei carabinieri del Nas nelle province di Napoli e Salerno. Circa trecento militari stanno eseguendo un’ordinanza di msura cautelare per 70 indagati, accusati di associazione per delinquere, falso ideologico, corruzione e truffa aggravata al Servizio Sanitario Nazionale. (La Repubblica)
"Gli accertamenti del dna sui cadaveri non venivano fatti dai medici legali ma venivano gestiti dagli stessi titolari delle pompe funebri. Sono stati trovati i kit di dna presso le sedi delle pompe funebri già firmati dai medici e quindi l'accertamento di centinaia di campi di imputazione". (Il Sole 24 ORE)
L’associazione a delinquere delle mazzette sui certificati di morte a Napoli era “formata da almeno 65 persone” ed era capeggiata da tre dirigenti del distretto sanitario 24 dell’Asl Napoli 1, con sede in via Chiatamone: i dottori Federico Mirante, Luigi Rinaldi e Margherita Tartaglia, che hanno agito “mediante un preciso modus operandi e con compiti ed attività ben collaudate”. (Il Fatto Quotidiano)

Un maxi blitz dei carabinieri del Nas tra le province di Napoli e Salerno ha portato all'esecuzione di un'ordinanza di misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale su richiesta della Procura, nei confronti di 70 indagati. (Corriere della Sera)
«Sta morendo poca gente», dice la dottoressa Margherita Tartaglia, 61 anni. E il collega Luigi Rinaldi, 67 anni, chiosa: «Non fanno i morti, abbiamo perso un sacco di soldi». (La Repubblica)
Così il procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, commenta l’inchiesta per truffa al Servizio Sanitario Nazionale che ha portato all’arresto, martedì mattina, di medici dell’Asl e di impiegati del comune partenopeo, all’esito di una maxi-operazione che coinvolge 70 indagati. (LAPRESSE)