Strage in famiglia, il 17enne vuole fare l'esame di riparazione. Al gip rivela: "Ho pensato fosse la soluzione al mio malessere"
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"E' stata la sera della festa che ho pensato di farlo, non avevo ancora ideato questo piano, però avevo pensato di usare comunque il coltello perché era l'unica arma che avevo a disposizione in casa", ha messo a verbale, davanti alla giudice, il 17enne che con 68 coltellate ha ucciso il papà, la mamma e il fratello di 12 anni nella villetta di Paderno Dugnano, nel Milanese. Mentre il padre festeggiava i 51 anni con tutta la famiglia lui aveva in testa la strage, che avrebbe messo in atto qualche ora dopo, poco prima delle due del primo settembre nonostante quell’ultima domanda di mare e padre: “Cosa fai con l'arma in mano?” L'interrogatorio "Se ci avessi pensato di più non l'avrei mai fatto, perché è una cosa assurda", ha detto ancora il ragazzo, per il quale oggi, dopo l'interrogatorio di un'ora e mezza nel carcere minorile Beccaria di Milano, la gip Laura Margherita Pietrasanta ha convalidato l'arresto e disposto la custodia cautelare detentiva, con la possibilità di trasferimento anche in altro istituto penitenziario minorile. (Tiscali Notizie)
Su altre fonti
È stato convalidato l’arresto per Riccardo C., il 17enne reo confesso della strage familiare compiuta nella notte fra il 31 agosto e il primo settembre a Paderno Dugnano, nel Milanese. Lo ha deciso il gip Laura Margherita Pietrasanta che ha disposto la misura cautelare in carcere e riconosciuto anche l'aggravante della premeditazione. (il Giornale)
«Ho compiuto questo gesto perché pensavo in quel momento che potesse essere la soluzione a un malessere che provavo da giorni, ma non ce l'avevo con la mia famiglia, non ci pensavo dal giorno prima, anzi pensavo anche ad altre soluzioni come andarmene di casa». (ilgazzettino.it)