L'ennesima mediazione sul tavolo. Netanyahu oppone agli Usa un nuovo, sfacciato, rifiuto
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Di fronte agli Usa e al Mossad che fanno quadrato intorno ad una nuova proposta di accordo per il cessate il fuoco a Gaza, che dovrebbe essere presentata nei prossimi giorni; di fronte alle estese proteste che oggi hanno raggiunto anche la sede del partito Likud (il partito di Netanyahu) a Tel Aviv; di fronte al Consiglio di sicurezza dell'Onu che oggi discute, per la prima volta dal 7 ottobre, la questione degli ostaggi, il premier israeliano Benjamin Netanyahu si trova costretto a giustificare la sua scelta di non rinunciare al controllo totale del corridoio di Filadelfia e quindi non firmare un accordo su Gaza. (L'HuffPost)
Ne parlano anche altre fonti
È Benjamin Netanyahu il principale ostacolo alla tregua a Gaza. Una tesi che segue le dichiarazioni di lunedì del presidente americano, Joe Biden, secondo cui Netanyahu “non fa abbastanza” per arrivare a un’intesa. (Il Fatto Quotidiano)
Israele non si ritirerà dal corridoio Filadelfia, la lingua di terra tra Egitto e Striscia di Gaza, e la guerra non finirà fino a quando “Hamas non sarà distrutto”: Benjamin Netanyahu non si piega alle richieste della piazza e rilancia il proposito del suo governo, in tono di sfida contro le migliaia di persone che protestano da due giorni per chiedere un accordo di cessate il fuoco in cambio della liberazione degli ostaggi. (ISPI)
Il gruppo islamista Hamas ha pubblicato un terzo video di propaganda, che mostra due ostaggi che incolpano il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, per la mancanza di accordo per la loro liberazione. (TGLA7)
Scontri con la polizia e arresti durante le proteste nel centro di Tel Aviv. Roma, 4 set. (il Dolomiti)
(NPK) +++ ATTENZIONE: IL VIDEO NON PUO' ESSERE PUBBLICATO SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA +++ ++ HANDOUT - NO SALES ++ (Tiscali Notizie)
Tel Aviv, nuova manifestazione per chiedere il rilascio degli ostaggi Tel Aviv, 4 set. Nuova manifestazione a Tel Aviv per chiedere il cessate il fuoco e il ritorno degli ostaggi nella Striscia di Gaza. (QUOTIDIANO NAZIONALE)