Scoppia il caso del processo Eni-Nigeria, indagati i pm De Pasquale e Spadaro. L’ipotesi è rifiuto di atti d’ufficio

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La segnalazione a carico dei due pm è arrivata procuratore generale della Cassazione, Giovanni Salvi, al Consiglio Superiore della Magistratura e al ministero della Giustizia

Le motivazioni contenevano anche un duro attacco nei confronti della procura, rea – secondo i giudici – di avere ignorato un documento a favore degli imputati.

L’iscrizione a registro, da parte della Procura di Brescia, riguarda il processo Eni-Shell Nigeria (Open)

Se ne è parlato anche su altre testate

Materiale che i due pubblici ministeri non hanno messo a disposizione delle difese e del Tribunale durante il processo pur avendo consapevolezza, questa è l'ipotesi, delle false accuse. In atti le mail a vertici ufficio, 'è dannoso sentirlo ancora' Eni. (Rai News)

Lo riporta una nota della Procura di Milano, in cui si legge anche che “è già stata consegnata alla Procura di Brescia una nota, inviata” al procuratore di Milano, Francesco Greco, “il 5 marzo 2021, nella quale i colleghi esprimevano, in modo dettagliato, la loro valutazione critica in ordine al materiale ricevuto, peraltro informale ed oggetto di indagini tuttora in corso” (LaPresse) – “L’apertura del procedimento da parte della Procura di Brescia nei confronti del procuratore aggiunto De Pasquale e del sostituto procuratore Spadaro, è atto dovuto che merita rispetto istituzionale, tanto quanto l’assoluta professionalità dei colleghi”. (LaPresse)

A quanto si apprende, nelle mail, inviate dal pm Storari (pure lui indagato a Brescia per il caso dei verbali dell'avvocato Piero Amara e i contrasti con i vertici del suo ufficio) ai vertici dell'ufficio, il magistrato faceva notare la inattendibilità dell'ex manager Eni Vincenzo Armanna. (Sky Tg24 )

Testimone che tra l’altro si tirò indietro perché voleva più soldi. La procura di Brescia, competente a giudicare i magistrati milanesi, ha iscritto nel registro degli indagati il procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e il pm Sergio Spadaro, per la loro gestione delle prove nel processo Eni Nigeria (La Sentinella del Canavese)

Era stato girato di nascosto il 28 luglio del 2014 da Amara durante un incontro con Armanna. Si tratterebbe, in particolare, di chat «costruite ad arte» da Vincenzo Armanna con un testimone compiacente con accuse contro altri imputati, finite nel processo Eni-Nigeria (ilGiornale.it)

La segnalazione del procedimento a carico dei due pm è arrivata al pg della Cassazione Salvi, al Csm e al Ministero della Giustizia Il procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale e il pm Sergio Spadaro sono indagati dalla Procura di Brescia con l’ipotesi di rifiuto d’atti d’ufficio in relazione al processo Eni/Shell-Nigeria di cui ieri il Tribunale ha depositato le motivazioni dell’assoluzione di tutti gli imputati. (L'HuffPost)