Libia, l'annuncio di Erdogan: "Manderemo truppe a Tripoli"

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Le intenzioni di Erdogan. " Mandiamo i nostri militari per rafforzare la stabilità della Libia e mantenere in piedi un governo legittimo.

L'annuncio è delle ultime ore ed è chiaro: il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato la volontà di inviare truppe in Libia.

Il presidente turco ha, quindi, annunciato la sua partecipazione al summit di Berlino (in programma domenica prossima), dove è previsto l'intervento anche del generale libico (ilGiornale.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Della questione libica ha parlato nel pomeriggio il premier Conte, richiamando le parti ad una nuova fase di pace. Assenti, tuttavia, i due leader libici Fayez Sarraj e Khalifa Haftar. (MeteoWeek)

Erdogan ha definitivamente vuotato il sacco: "Entro il 2020 inizieremo le trivellazioni nel Mediterraneo orientale alla ricerca di nuovi giacimenti di gas naturale". L'accordo, accolto con disappunto dai vicini regionali (Grecia, Cipro, Israele), segna una fase nuova nello sfruttamento delle risorse energetiche libiche e pregiudica gli interessi italiani. (Liberoquotidiano.it)

“Per quanto mi riguarda, possono anche esporre le loro idee sulla Libia uno dopo l’altro. Non è ancora chiaro se siederanno anche al tavolo dei negoziati. (Cronachedi.it - Il quotidiano online di informazione indipendente)

ANSA. Riproduzione riservata Le forze di Haftar hanno sparato "cercando di infiltrarsi verso le nostre forze», precisa il post, aggiungendo che le milizie filo-governative «hanno distrutto un carro armato» nell’azione. (Giornale di Sicilia)

Sabato 18 gennaio 2020 - 18:36. La sfida di Haftar alla vigilia del summit di Berlino. L'inviato Onu Salamé: non bisogna giocare, è il pane dei libici. Non bisogna fare del petrolio un’arma di guerra, non bisogna che diventi materia di divisioni o di chi offre di più”. (askanews)

Ai sei punti sopra menzionati si aggiunge un ‘follow up’ che definisce il percorso di verifica da svolgere nel tempo sugli eventuali progressi ottenuti. Cessate il fuoco, embargo sulla vendita di armi, riattivazione dei processi politici, riforma del settore della sicurezza, riforma economiche e finanziarie, rispetto dei diritti umani e delle leggi umanitarie internazionali. (9 colonne)