Battaglia Mediobanca, dal comitato nomine una lista senza Delfin

L'ultima mediazione è fallita. Troppo distanti le posizioni di Mediobanca e Delfin sulla lista per il consiglio di amministrazione di Piazzetta Cuccia, al rinnova con l'assemblea del prossimo 28 ottobre. A sancire la rottura definitiva è stato il comitato nomine di Mediobanca che nei giorni scorsi "ha preso atto" dell'inconciliabilità delle posizioni. E così, oggi, si è riunito di nuovo per mettere a punto la lista del board. (La Stampa)
La notizia riportata su altre testate
Proprio due giorni fa, infatti, la Delfin, la cassaforte che riunisce gli eredi di Leonardo Del Vecchio e che possiede il 19,8% del capitale di Mediobanca, ha fatto recapitare all'indirizzo dell'istituto di Piazzetta Cuccia il suo "no, grazie" alla proposta ricevuta. (L'HuffPost)
Come da tradizione, cinque i punti all'ordine del giorno, tra cui l'approvazione del bilancio al 30 giugno, ma soprattutto la nomina del nuovo consiglio d'amministrazione per il triennio 2024-2026. Non sarà l'assemblea di routine cui abbiamo assistito per decenni, perché se entro il 28 settembre non verrà raggiunto un accordo sul nuovo presidente, tra i manager dell'istituto e il principale azionista (la Delfin degli eredi Del Vecchio), l'esito sarà una forte discontinuità nella storia della merchant bank fondata da Enrico Cuccia (ilGiornale.it)
Gli ultimi giorni del negoziato tra Mediobanca e Delfin su una lista unitaria potrebbero esclusivamente prendere atto che ormai la trattativa, iniziata attorno a febbraio, è finita su un binario morto. (Milano Finanza)

Come riportano le maggiori testate nazionali, le posizioni di Alberto Nagel e Francesco Milleri in vista della presentazione delle liste in programma il 28 ottobre appasiono sempre più lontane, tanto che risulta difficile evitare la presentazione di una lista concorrente a quella che verrà compilata dal consiglio di amministrazione uscente. (Bluerating.com)
Ma il punto di snodo sembra essere un altro: infatti, i quattro posti in consiglio riservati ai due soci di Mediobanca potrebbero anche scendere a tre se ci fosse apertura da parte del consiglio alla nomina di un presidente nuovo e autonomo. (Bluerating.com)
Mangano ritiene siano due le principali motivazioni per cui le parti, ad oggi, non si sono trovate d'accordo: la candidatura di Renato Pagliario alla presidenza di piazzetta Cuccia e gli impegni stringenti richiesti dalla banca ai soci in cambio dell'apertura della lista stessa a quattro rappresentanti in CdA. (SoldiOnline.it)