Inflazione, per le famiglie sarde rincari medi di quasi 350 euro rispetto all’anno scorso

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L'Unione Sarda.it ECONOMIA

L’inflazione in Sardegna al di sotto della media nazionale (+1,9%), ma i rincari si fanno sentire anche a Cagliari, Olbia e Sassari. Lo segnala l’ultimo report dell’Unione Nazionale Consumatori, redatto sulla base dei dati Istat relativi ai prezzi al consumo di marzo 2025. Secondo l’UNC, la città più cara d’Italia è Bolzano, con una media di rincaro annuo per famiglia di 782 euro e un’inflazione annua pari al 2,7, seguita da Siena e Padova (L'Unione Sarda.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Una dinamica che risente in particolare dell’aumento dei prezzi più volatili, come quelli dei beni energetici e degli alimentari freschi. L’inflazione torna a salire in Italia, attestandosi all’1,9% su base annua, rispetto all’1,6% registrato a febbraio. (La Nazione)

L’Istat pubblica i dati mensili sull’inflazione con l’indice che rispetto all’1,6% di febbraio, arriva all’1,9% in marzo, segnando un +0,3% mensile. Il carrello della spesa, con prodotti per la casa e la cura della persona, è pesato sul conto finale il 2,1% in più. (Corriere della Sera)

Daniele Licheri, segretario regionale di Sinistra Italiana-AVS lancia l’allerta, sulla base dei dati rilevati dall’Istat sull’inflazione di marzo. “L’inflazione per gli abruzzesi galoppa più della media italiana: a marzo in Abruzzo siamo al +2,1% nel giro di un anno a fronte di una media nazionale del +1,9%, secondo le rilevazioni Istat dei prezzi al consumo. (Abruzzo Web)

Lo rileva l'Istat che spiega come la dinamica dell'indice generale rifletta principalmente la risalita del tasso di variazione tendenziale dei prezzi degli Energetici non regolamentati, tornato positivo (da -1,9% a +0,7%) e, in misura minore, l'accelerazione dei prezzi dei Tabacchi (da +4,1% a +4,6%) e degli Alimentari non lavorati (da +2,9% a +3,3%). (Corriere della Sera)

Tradotto il carrello della spesa è sempre più caro, ma si tratta di generi di cui non si riesce a fare a meno, dunque l’aumento inflattivo non è aggirabile. Per la realtà riminese equivale ormai a un detto. (Il Resto del Carlino)

A trainare verso l’alto l'inflazione sono, in Trentino come nel resto del paese, i prezzi dell’energia (+3,3%) e dei servizi ricreativi, in particolare quelli alberghieri e della ristorazione (+3,9%); i rincari sono sostenuti anche dall’aumento dei beni alimentari che in provincia si attesta a +1,8%. (RaiNews)