Scuola e rdc: Rizza (Flc Cgil Sicilia), dichiarazioni Valditara offensive e inaccettabili

FLC CGIL INTERNO

– “Sono offensive e inaccettabili le dichiarazioni del ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara, quando afferma che chi non ha completato il percorso di studi non può avere diritto al reddito di cittadinanza”. Lo dice il segretario della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza. “Come sempre una classe politica che è lontana distante dalla realtà dei fatti – aggiunge – dai luoghi dove la disperazione si vive quotidianamente. (FLC CGIL)

La notizia riportata su altri giornali

Lo ha detto il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, ospite della trasmissione ‘A cena da Maria Latella‘ su Skytg24. “Si parte da una considerazione. Un Paese bloccato dagli anni 50 agli anni 60 è riuscito a garantire un ascensore che si è poi bloccato. (Orizzonte Scuola)

Prosegue dritto sulla via del rigore il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che sui social raccoglie le critiche per alcune dichiarazioni in cui, rilanciando i lavori socialmente utili da comminare agli studenti violenti, esalta «l'umiliazione» come fattore fondamentale di «crescita». (Gazzetta di Parma)

"In Italia ci sono 364.101 percettori di reddito di cittadinanza nella fascia tra i 18 e i 29 anni. "Un ragazzo non può consapevolmente rinunciare a coltivare i suoi talenti in qualunque forma, ed essere contemporaneamente pagato dallo Stato, ovvero dai cittadini italiani”. (Adnkronos)

Del resto, è noto che molti studenti, di nascosto, durante le spiegazioni dei prof si intrattengono sul telefonino per stare sui social. Quel «via i cellulari in classe nelle ore di lezione» è una misura logica, necessaria. (Secolo d'Italia)

Innanzitutto il leghista è tornato sulla questione del Reddito di Cittadinanza, che sarà abolito dal 2024 per chi è in condizione di lavorare. Valditara: reddito di cittadinanza paghetta immeritata (Tecnica della Scuola)

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara vorrebbe togliere il reddito di cittadinanza a chi non ha fatto la scuola dell’obbligo. Perché, ha dichiarato durante l’assemblea dell’Anci, collegarlo «all'illegalità tollerata del mancato assolvimento dell'obbligo scolastico è inaccettabile moralmente: significherebbe legittimare e addirittura premiare una violazione di legge». (L'Espresso)