I 1.000 posti “gonfiati” delle terapie intensive hanno abbassato la soglia del rischio in Veneto, causando ritardi decisivi

Il Mattino di Padova SALUTE

Perché il Veneto diventa prima regione in Italia per la dotazione di posti in terapia intensiva?

e d.l 125/2020) il Presidente Zaia avrebbe potuto elevare il livello delle restrizioni indicato dal Governo di fronte al diffondersi della pandemia che da diverse settimane in Veneto viene definita “fuori controllo”.

Quindi basare ogni valutazione sui 1000 posti teorici altera il risultato.

In apparenza è facile da rilevare, tuttavia si espone ad interpretazioni che influiscono nella valutazione del rischio per la collocazione nelle zone di diverso colore. (Il Mattino di Padova)

La notizia riportata su altre testate

Il tasso di positività è del 9%, in calo rispetto al 10,05% di ieri. Sono 15.774 i tamponi positivi al coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. (Gazzetta di Parma)

Vuoi ricevere le notizie più importanti di Vivere Pesaro in tempo reale su WhatsApp o Telegram? 164 sono i ricoveri in aree di semi intensiva, mentre 384 sono i ricoverati in non intensiva. (Vivere Pesaro)

Nelle ultime 24 ore sono 15 in più rispetto a ieri, tra questi: otto in terapia intensiva, quattro in semi-intensiva e tre nei reparti non intensivi. Il totale delle persone ricoverate in tutta la regione sale dunque a 629: 81 in intensiva, 164 in semi-intensiva e 384 nei reparti non intensivi. (Cronache Maceratesi)

Sembra che la stessa situazione si stia vivendo alla rianimazione del Policlinico dove su 14 posti 12 sono occupati. Un sanitario del reparto spiega: «A fine novembre non avevamo un solo posto ed è stato il momento peggiore della seconda ondata. (La Sicilia)

Al Santo Stefano sono attualmente occupati 39 posti letto Covid su 50 disponibili, in terapia intensiva 9 su 20 letti attrezzati. A Prato si contano 24 nuovi casi positivi al Covid e due decessi nelle ultime 24 ore: due donne pratesi di 62 e 91 anni, morte rispettivamente all’ospedale di Careggi e alla Rsa La Melagrana di Narnali (tvprato.it)

Sono dati, questi, pari al doppio di quelli che si riscontrano nei soggetti in terapia intensiva non Covid. Il delirio in terapia intensiva è associato a costi medici più elevati e a una maggiore probabilità di demenza, fino alla morte. (il Giornale)