Matthew McConaughey sulla strage in Texas: "È un’epidemia che possiamo controllare"

Sky Tg24 ESTERI

L'attore ha definito l'ultimo massacro come il prodotto di "un'epidemia che possiamo controllare".

Su Instagram, l'attore premio Oscar è intervenuto sul massacro del 24 maggio che ha scioccato la cittadina di Uvalde, di cui lui è originario.

"Ancora una volta abbiamo dimostrato tragicamente di non essere responsabili per i diritti che le nostre libertà ci garantiscono", ha scritto la star.

E ancora una volta abbiamo dimostrato tragicamente di non essere responsabili per i diritti che le nostre libertà ci garantiscono", ha detto la star

E ha aggiunto: "Dobbiamo fare meglio". (Sky Tg24 )

La notizia riportata su altri media

Il dramma. Adriana Reyes parla del figlio, il 18enne Salvador Ramos: «Poteva essere aggressivo… Se si arrabbiava davvero». Non so cosa dire di quei poveri bambini» (LaC news24)

Il killer poi è entrato da una porta sul retro, ha percorso due brevi corridoi e infine si è barricato in un'aula dove ha compiuto la strage. Gli agenti potevano sentire l'uomo armato sparare all'interno dell'aula, ma "non c'era alcun modo per entrare". (Fanpage.it)

Il capo della polizia, James Ramer, non ha fornito ulteriori dettagli perché c'è un'inchiesta in corso A due giorni dalla strage nella Robb Elementary di Uvalde, in Texas, la presenza di un uomo armato ha creato il panico a Toronto. (Today.it)

Lo afferma la mamma del killer della scuola elementare di Uvalde in Texas, Adriana Reyes in un'intervista a Abc. Avrebbe dovuto uccidere me invece di fare quello che fatto», dice Salvador Ramos, lo stesso nome del figlio assassino. (leggo.it)

(LaPresse) – Non forzare la porta della classe nella quale si trovava l’autore della strage di Uvalde è stata una “decisione sbagliata”. “Se servisse a qualcosa chiederei scusa”, ha detto McCraw rispondendo alla domanda di un giornalista (LaPresse)

Quale che sia la vostra idea politica, sappiamo tutti che possiamo fare meglio. “Come americani, texani, madri e padri, è tempo di rivalutare e rinegoziare i nostri desideri dai nostri bisogni. (Il Fatto Quotidiano)