Vaccini, Moderna: Anticorpi persistono 6 mesi dopo seconda dose

LaPresse SALUTE

(LaPresse) – Gli anticorpi del vaccino contro il coronavirus di Moderna persistono 6 mesi dopo la seconda dose del siero mRNA-1273, stando agli studi più recenti.

Lo comunica la casa farmaceutica in una nota, specificando che i dati sono pubblicati nella Letter to Editor del New England Journal of Medicine

Torino, 8 apr.

(LaPresse)

Su altre fonti

“Moderna – si legge ancora nella nota – sta perseguendo anche una strategia clinica di sviluppo contro le varianti emergenti Lo studio, precisa Moderna, ha analizzato 33 adulti sani che hanno partecipato allo studio di fase 1 guidato dal Nih (Istituto Nazionale di Sanità Usa) sul vaccino Covid-19 di Moderna. (LaPresse)

«Stanno cioè confrontando gruppi - prosegue - dove ad alcuni viene data la prima dose di vaccino AstraZeneca e la seconda di Pfizer, un altro a cui danno la prima con mezza dose di AstraZeneca e la seconda intera e un altro ancora in cui si danno due mezze dosi». (Gazzetta del Sud)

Oggi, intanto, una buona notizia: saranno distribuite alle Regioni 1,5 milioni di dosi Pfizer che inaugurano la prima consegna di vaccini del mese di aprile. In totale in Italia su 14.136.480 dosi dei tre vaccini arrivate ne sono state somministrate 11.252.066, circa l’80%. (QuiFinanza)

Fino al 31 marzo erano state somministrate oltre 7,5 milioni di dosi di Pfizer, quasi tutte quelle consegnate. Al 25 marzo, ad esempio nel Lazio, secondo i dati del governo erano state consegnate 307 mila dosi di AstraZeneca, secondo la Regione invece solo 255 mila. (TerzoBinario.it)

Sempre nella corrente settimana si procederà alla vaccinazione in favore del personale scolastico e universitario non ancora vaccinato e si dovrà garantire l'operatività dei medici di assistenza primaria che hanno manifestato la volontà di vaccinare presso i propri studi o a domicilio. (MolfettaViva)

Summit Aifa-ministero della salute. Il nesso tra i rarissimi casi di trombosi e il vaccino AstraZeneca "non è dimostrabile perché i casi sono pochi. In Italia i casi di trombosi sono molto eterogenei tra loro: è molto difficile trarre conclusioni. (Corriere dell'Umbria)