«Spara a Giorgia», inchiesta della procura sulle minacce alla premier nel corteo pro Palestina di Milano

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Per la scritta «Spara a Giorgia», comparsa su una vetrina di una banca il 12 aprile, durante la manifestazione Pro Palestina a Milano, la Procura ha aperto un fascicolo di indagine, al momento a carico di ignoti. L'ipotesi di reato è «violenza o minaccia ad un Corpo politico». Durante il corteo unaquarantina di appartenenti all'area antagonista, su diecimila partecipanti al corteo, hanno danneggiato e imbrattato muri e vetrine di banche, supermercati e locali. (Corriere Milano)
Su altre fonti
Indossato, sotto il casco blu da poliziotto in tenuta antisommossa, durante il corteo ProPal di sabato e vissuto dai manifestanti come una provocazione. Ai colleghi che lo hanno identificato e sentito, ha provato a spiegare di non essersi reso conto del significato politico di quella frase e di quel simbolo. (la Repubblica)
«Non ci facciamo intimidire dalla polizia, la prossima volta saremo ancora più numerosi, preparati e uniti». (il manifesto)
Non potevo stare zitto". Il sindaco Beppe Sala risponde così a una domanda sulle critiche piovute sotto il suo post di condanna alla scritta contro la presidente del Consiglio ("Spara a Giorgia"), avvenuta durante la manifestazione di sabato 12 al corteo pro Pal. (la Repubblica)

Sono in corso approfondimenti, fanno sapere dalla Questura, per poi valutare eventuali responsabilità disciplinari a carico dell’agente. Un caso che finirà anche in Parlamento. (il manifesto)
L’uomo è stato rintracciato e dovrà espiare una pena definitiva di 5 anni di reclusione per i reati di lesioni personali, commesso a Modena nel 2010, e bancarotta fraudolenta, commesso a Civitavecchia nel 2016. (Frosinone News)
Sabato a Milano, durante un corteo pacifico per chiedere la fine del genocidio a Gaza, un poliziotto si è presentato in tenuta antisommossa con una felpa nera che sfoggiava il simbolo di un gruppo neonazista polacco. (Contropiano)