Covid19, in Trentino caso di infezione con Omicron e Delta. Crisanti a ilDolomiti: ''Il contagio non si ferma, lasciamolo correre per raggiungere l'immunità di gregge''

il Dolomiti INTERNO

Nei due casi abbiamo osservato la compresenza delle due varianti, al momento è prematuro fare riflessioni più specifiche”.

Dottor Crisanti, la presenza di ambedue le varianti può portare ad essere il virus più pericoloso?

Sulla presenza assieme di due varianti io non ci vedo nulla di strano.

La strada giusta è lasciar correre la variante Omicron cercando di non far collassare il sistema sanitario

La variante Omicron sembra difficile da fermare. (il Dolomiti)

La notizia riportata su altri giornali

Tra questi, sono stati identificati due casi di co-infezione da varianti Delta e Omicron: oltre a quello trentino, c'è anche un campione appartenente ad un paziente residente in provincia di Padova, dove ha sede il laboratorio. (TrentoToday)

Per la prima volta in Veneto sono stati individuati due casi di doppio contagio Covid da variante Delta e Omicron . Periodicamente viene redatto un report e gli ultimi risultati mostrano la presenza della variante Omicron nel 66% dei 316 campioni processati. (ilgazzettino.it)

E oggi arriva la conferma di Bucci: Deltacron in realtà non esiste. Deltacron era il nome dato ad una ipotetica nuova variante del coronavirus SARS-CoV-2, rilevata appunto a Cipro e che avrebbe avuto un background genetico simile alla variante Delta, così come alcune delle mutazioni di Omicron (da cui il nome Deltacron). (MeteoWeb)

La situazione non sarebbe però preoccupante perché la co-esistenza di Delta e Omicron, non risulterebbe essere più pericolosa delle varianti prese singolarmente Nel sequenziamento della malattia si troverebbero, come spiega la direttrice dello Zooprofilattico, le mutazioni di entrambe le varianti. (la VOCE del TRENTINO)

Al 20 dicembre scorso la prevalenza di Omicron in Veneto si fermava appena all'8,2%, si sta diffondendo molto rapidamente Periodicamente viene redatto un report e gli ultimi risultati mostrano la presenza della variante Omicron nel 66% dei 316 campioni processati. (ilmessaggero.it)

Il più delle volte si tratta di semplici errori di sequenziamento, che non sono rari nel momento in cui diverse decine di campioni vengono analizzate in parallelo Le obiezioni cipriote però non convincono i ricercatori: "Se andassimo ad analizzare tutti i genomi potremmo trovare migliaia di casi apparentemente ibridi. (Tiscali.it)