"Non diventi rettore": bufera su Montanari

il Giornale INTERNO

Il presidente del Comitato 10 febbraio attacca Montanari che "non ha mai condannato le aggressioni a chi la pensa diversamente, non ha mai criticato chi distrugge le statute o manifesta contro le Foibe"

Alla fine propose e scelse il 10 febbraio perché era il giorno dell'ultimo viaggio della nave Toscana da Pola a Venezia.

Continuano a destare scandalo le prese di posizione di Tomaso Montanari, rettore dell'Università Statale per stranieri di Siena, contro il Giorno del Ricordo. (il Giornale)

Ne parlano anche altre testate

Nessuna persona intellettualmente onesta può paragonare queste due tragedie umanitarie, sia per le dimensioni che per le circostanze storiche. Queste parole sono ancora piu gravi se a pronunciarle è il rettore di una università degli stranieri. (Corriere Quotidiano)

E così, da destra ma anche dal Movimento Istria-Dalmazia-Fiume e dall’Archivio-Museo storico di Fiume si chiedono le dimissioni di Montanari Nell’articolo Montanari contestava la scelta di istituire un giorno del Ricordo in memoria degli italiani trucidati nel Carso per mano delle truppe comuniste del generale Tito. (Il Dubbio)

Da Sena Civitas riceviamo e pubblichiamo. “Sena Civitas difficilmente interviene generalmente su argomenti che hanno carattere nazionale ma le dichiarazioni del professor Montanari, prossimo Rettore dell’Università per Stranieri di Siena, sulle foibe non possono lasciarci indifferenti, perché coinvolgono un’istituzione prestigiosa della nostra città. (Il Cittadino on line)

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Avremmo finalmente l'impressione di vivere in un paese dove non vige più la regola dei due pesi e due misure Sarebbe un segno di maturità e civiltà politica se la stessa sinistra chiedesse ora un passo indietro anche al professor Montanari per le sue improprie parole sulle foibe. (Il Gazzettino)

La legge istitutiva del Giorno del Ricordo fu varata il 13 aprile 2004. «In quanto all’uso strumentale del Giorno del Ricordo - dice ancora Oliva -, vale tanto per la destra quanto per la sinistra, perché la Storia va lasciata agli storici e non ai politici» (Il Piccolo)