Tel Aviv, scontri e decine di arresti alla manifestazione indetta dalle famiglie degli ostaggi
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La protesta innescata dall'uccisione di sei ostaggi israeliani nelle mani di Hamas ha portato decine di migliaia di persone nelle strade dello Stato ebraico (700 mila secondo gli organizzatori) e le manifestazioni sono sfociate in pesanti scontri con arresti e feriti. L'autostrada Ayalon di Tel Aviv è stata sgomberata dai dimostranti dopo essere stata bloccata per circa tre ore. Alcuni manifestanti hanno lanciato oggetti in strada, acceso falò e sparato fuochi d'artificio in aria. (la Repubblica)
Su altre testate
Tel Aviv, scontri e decine arresti alla manifestazione indetta dalle famiglie degli ostaggi (La Stampa)
Le tv nazionali mostrano le immagini delle affollate manifestazioni nel Paese. L'autostrada 531 è stata bloccata al traffico, migliaia di manifestanti sono scesi per le strade anche a Haifa e Beer Sheva. (Corriere del Ticino)
La tragica morte di sei ostaggi israeliani, i cui corpi sono stati ritrovati a Gaza, ha scatenato un'ondata di rabbia e protesta contro il primo ministro Benjamin Netanyahu, ribattezzato "Mr. Death" dalle famiglie dei rapiti. (Ottopagine)
L'autostrada Ayalon è stata bloccata e sgomberata dopo alcune ore (LAPRESSE)
C’è rabbia in Israele contro il premier Benjamin Netanyahu e il suo governo di estrema destra religiosa. Dopo quasi un anno di guerra, con oltre 40mila palestinesi uccisi a Gaza di cui un terzo bambini, l’obbiettivo di portare a casa vivi gli ostaggi non è stato mantenuto, la regione è in fiamme e nell’opinione pubblica mondiale è cresciuta in modo esponenziale l’avversione verso Israele e verso i 750mila coloni che occupano illegalmente i territori dei palestinesi. (Notizie Geopolitiche)
Al posto dei prigionieri e della pace “stiamo ricevendo solo sacchi di cadaveri”. Non la liberazione degli ostaggi, non la fine del conflitto. (Il Fatto Quotidiano)