Omicidio Sharon, su luogo del crimine i fiori di Ruocco e il cartello "giustizia è fatta"

Omicidio Sharon, su luogo del crimine i fiori di Ruocco e il cartello giustizia è fatta
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CremonaOggi INTERNO

(Adnkronos) – Nuovi cartelli e nuovi mazzi di fiori adornano il luogo in via Castegnate in cui Sharon Verzeni è stata accoltellata a morte nella notte tra il 29 e il 30 luglio. All’indomani del fermo di Moussa Sangare, che ha confessato l’omicidio, sulla scena del crimine è stato affisso il cartello “Giustizia è fatta”. Sotto è comparsa anche una grande composizione floreale con rose bianche. A portarla – a quanto riferiscono alcune persone che hanno assistito alla scena – è stato di prima mattina Sergio Ruocco, il compagno della vittima, che poi si è intrattenuto in paese per un giro. (CremonaOggi)

Su altre fonti

È la verità di Moussa Sangare, in carcere per l'omicidio di Sharon Verzeni. Il 31enne – lunedì 2 settembre – ha rivelato dettagli inediti, alla gip di Bergamo Raffaella Mascarino, in merito all'arma utilizzata per uccidere la barista 33enne. (leggo.it)

Nell’ordinanza di 39 pagine viene evidenziato che nonostante “le motivazioni addotte dall’indagato in ordine alla spinta che ha portato a commettere il fatto di sangue possono destare qualche perplessità in ordine al suo stato mentale, nel momento di compiere l’omicidio però la lucidità mostrata nell’adottare tutta una serie di accorgimenti sia nei momenti precedenti al delitto e anche gli accorgimenti dei giorni seguenti evidenziano uno stato mentale pienamente integro”. (Il Fatto Quotidiano)

"È stata un'escalation. Io e mia madre Kadiatou abbiamo fatto di tutto per aiutarlo. Non volevamo credere a quello che ha confessato. Con mamma siamo scoppiate in lacrime. Forse però se ci avessero ascoltate Sharon sarebbe ancora viva. (Sky Tg24 )

La violenza di Moussa: tutti gli allarmi inascoltati

Così ha raccontato agli inquirenti. Quando l'ha incrociata, mentre Sharon procedeva con passo veloce da piazza dei Sette Martiri verso via Castegneta ha fatto un'inversione con la bici. (ilgazzettino.it)

“Quando ci hanno detto che era stato lui a uccidere quella povera ragazza, siamo rimaste scioccate. Sapevamo che non stava bene, ma mai avremmo potuto pensare che potesse arrivare a questo“. Con queste parole, Awa Sangare, sorella di Moussa Sangare, l’assassino reo confesso di Sharon Verzeni, racconta lo shock e il dolore della sua famiglia. (Virgilio Notizie)

Il 31enne, reo confesso, ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari Raffaella Mascarino, assistito dal suo legale, l'avvocato Giacomo Maj. È cominciato alle ore 9 di questa mattina l'interrogatorio di convalida del fermo di Moussa Sangare, l'assassino di Sharon Verzeni. (il Giornale)