Trent'anni dalle stragi, le parole di Giovanni Falcone oggi

Corriere del Ticino INTERNO

La sfida alla mafia nelle parole di due grandi protagonisti: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

La puntata di CdTalk del 20 maggio 2022 ha come ospite il sociologo e professore Nando Dalla Chiesa, al telefono con Jenny Covelli.

Sono trascorsi trent’anni dalla morte, per mano della mafia, del giudice Giovanni Falcone.

Il 23 maggio 2022 si celebra l’anniversario della strage di Capaci.

Nato nel 1949, è figlio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, assassinato a Palermo da Cosa Nostra il 3 settembre del 1982

(Corriere del Ticino)

Ne parlano anche altri media

Parlando ai ragazzi concludo sottolineando che Falcone diventa un eroe della Patria soltanto dopo morto È dopo le due stragi che ho chiesto al CSM di essere trasferito da Torino a Palermo a capo della Procura. (L'HuffPost)

Quella strage che sconvolse il Paese. Alla ricorrenza piena mancano solo tre giorni, ma siamo lì: trent'anni dalla strage di Capaci, in Sicilia. Capaci, 30 anni dopo (quotidianodipuglia.it)

“Falcone ci ha insegnato che se vuoi sapere dove va la mafia devi seguire i ‘picciolì, il denaro. (ITALPRESS) – “Si è parlato moltissimo di ciò che ha fatto Falcone e della strage di Capaci ma di quello che c’è in mezzo, che secondo me è decisivo, no. (Italpress)

Solo l’8 per cento degli intervistati da Ipsos ritiene che sulle stragi di Capaci e via D’Amelio sia stata fatta piena giustizia Questi i risultati più rilevanti del sondaggio Ipsos donato alla Fondazione Falcone alla vigilia del 30esimo anniversario della strage di Capaci dove morirono il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani (La Repubblica)

Una ricerca ad ampio raggio che sonda il ricordo degli italiani della stagione stragista e di Giovanni Falcone e la percezione attuale del fenomeno mafioso. Lasciato solo dalla politica per il 75% (solo il 7% ritiene che la politica lo abbia sostenuto, il 18 non sa rispondere). (BlogSicilia.it)

Per Moro – prosegue – era evidente che se non si faceva nulla sarebbe stato ucciso dalle BR, Falcone invece era sovraesposto perchè era l’uomo che aveva sconfitto Cosa Nostra, doveva essere tutelato invece i magistrati gli hanno fatto uno sciopero contro. (Sardegna Reporter)