Morte a Milano, quando la forza è il rovescio del diritto
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È molto grave quello che si vede e si sente nei filmati adesso disponibili sulla morte di Ramy Elgaml, avvenuta il 24 novembre scorso a Milano dopo un inseguimento durato circa venti minuti da parte dei carabinieri. Com’è noto, Ramy era su uno scooter con un amico, i due non si erano fermati all’alt, i carabinieri inseguivano su due macchine. Si vedono appunto delle immagini di questo inseguimento per le strade della città, anche in contromano. (il manifesto)
Su altre fonti
In pochi istanti è scoppiato il caos e i due hanno aggredito i Carabinieri. Immediata la richiesta di intervento di altre pattuglie e della Polizia in ausilio. (Frosinone News)
Non hanno arginato niente e, in mano ai manager strapagati per distruggere tutto quello che toccavano, le malagestioni anche nel pubblico sono dilagate, come i 25 miliardi bruciati nella gestione pandemica a suon di appalti e trovate spericolate, se ha ragione la Corte dei Conti: ma niente paura, hanno fatto lo scudo erariale, così non ci va di mezzo nessuno ovvero paga Pantalone con un bell’aggravio fiscale. (Nicola Porro)
La sorella di Stefano Cucchi si rivolge al comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Salvatore Luongo, dopo la diffusione delle immagini dell’inseguimento che ha portato alla morte di Ramy Elgaml, lo scorso 24 novembre nel quartiere Corvetto di Milano (infodifesa.it)
«Non c’entra Ramy con i casini, sono un’altra cosa, lui non lo avrebbe voluto. Yehia Elgaml lo ripete allo sfinimento. (La Repubblica)
“La città martire ha ottenuto il primato di città più inquinata della regione il primo giorno dell’anno, e già questo non lasciava immaginare nulla di buono. “L’aria a Cassino fa registrare dei dati davvero poco rassicuranti”. (Frosinone News)
Nel primo caso è impossibile proprio perché chiama in causa l’operato delle forze dell’ordine, e quindi dei doverosi processi di trasparenza. (Periscopionline.it)