Kristalina Georgieva resta in sella del Fondo monetario internazionale

Il Fatto Quotidiano ESTERI

Il board del Fondo monetario spiega però che le informazioni riportate non hanno dimostrato in modo definitivo che Georgieva ha avuto un ruolo nel rapporto ‘Doing Business’ quando era alla Banca Mondiale.

L’economista bulgara era finita “sotto osservazione” dopo le accuse di un presunto ruolo nella falsificazione dell’indice “Doing business 2018” elaborato dalla Banca mondiale.

E ha notato che l’indagine interna della Banca Mondiale solleva dubbi legittimi e preoccupazioni ma non rappresenta una base per un cambio di leadership al Fmi

Kristalina Georgieva rimane alla guida del Fondo monetario internazionale. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri media

Il Fmi ha dichiarato in una nota che le sue indagini «non hanno dimostrato in maniera conclusiva» che Georgieva, all’epoca numero uno della Banca Mondiale, abbia ricoperto un «ruolo improprio» nella situazione. (Il Sole 24 ORE)

Una interferenza indebita e ingiustificabile, negli interessi probabilmente degli Stati Uniti e delle loro imprese che operano in Cile. Nel “voto di fiducia” del board sono stati determinanti oltre all’Italia, Francia, Germania, Cina, Russia mentre Stati Uniti e Giappone erano più ostili. (Domani)

E si accende la polemica sull’oppotunità che rimanga o meno al vertice del Fmi la direttrice generale Kristalina Georgieva, finita sotto attacco con l’accusa di corruzione. Secondo la Reuters «la Francia e altri governi europei» sarebbero invece orientati a che la direttrice generale del Fondo monetario termini il proprio mandato (Corriere della Sera)

Fmi, la direttrice generale Georgieva sotto accusa: "Ha favorito la Cina alla Banca Mondiale" di Eugenio Occorsio 29 Settembre 2021 di Eugenio Occorsio. (la Repubblica)

Dall’amministrazione americana sono arrivati chiari segnali perché Georgieva si dimetta, dato che la sua credibilità viene considerata perduta. La direttrice generale dell’Fmi, la bulgara Kristalina Georgieva, è accusata di aver favorito in maniera scorretta la Cina nel 2018. (Corriere della Sera)