Crocifisso in aula: aperto il dibattito - Taranto

Cosmopolismedia INTERNO

Intanto la decisione ha scatenato una bufera tra i laici e i cattolici lasciando in piedi ancora molti dubbi etici sulla decisione assunta

Sulla questione è intervenuto anche il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Taranto Dario Iaia.

Crocifisso in aula: aperto il dibattito. Iaia (FdI): “Non è discriminatorio”. Dopo il dibattito sulla legittimità o meno dell esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche, le Sezioni unite civili della Corte di Cassazione hanno stabilito che “l’affissione del crocifisso, al quale si legano, in un paese come l’Italia, l’esperienza vissuta di una comunità e l’esperienza culturale di un popolo, non costituisce un atto di discriminazione del docente dissenziente per causa di religione”. (Cosmopolismedia)

Se ne è parlato anche su altre testate

“È innegabile che quell’uomo sofferente sulla croce non possa che essere simbolo di dialogo”, aggiunge. “I giudici della Suprema Corte confermano che il crocifisso nelle aule scolastiche non crea divisioni o contrapposizioni, ma è espressione di un sentire comune radicato nel nostro Paese e simbolo di una tradizione culturale millenaria”. (MilanoPost)

Posiziona il player nel punto in cui vuoi avviare la selezione e poi premi la spunta di Inizia. Il sistema calcolerà l'istante esatto e aggiornerà i link da condividere con la tua scelta (Radio Radicale)

«Vogliamo mettere accanto al crocifisso i simboli delle altre religioni? E conclude: «Se i laicisti vedono nel crocifisso un simbolo religioso prevaricatore e non rispettoso di chi professa altre religioni, stiano pure tranquilli: è già uscito dalle scuole italiane! (leggo.it)

L’affissione del crocifisso – al quale si legano, in un Paese come l’Italia, l’esperienza vissuta di una comunità e la tradizione culturale di un popolo – non costituisce un atto di discriminazione del docente dissenziente per causa di religione. (PaeseRoma.it)

La Cassazione ha detto “Sì al crocifisso in aula. “L’aula può accogliere la presenza del crocifisso – si legge nella sentenza 24414 – quando la comunità scolastica interessata valuti e decida in autonomia di esporlo, eventualmente accompagnandolo con i simboli di altre confessioni presenti nella classe e in ogni caso ricercando un ragionevole accomodamento tra eventuali posizioni difformi”. (Papaboys 3.0)

Il rammarico per il professor Metastasio è che “questa sentenza arrivi ben 13 anni dopo i fatti” In ogni caso, ha aggiunto, “le mie ragioni vengono affermate, in quanto finalmente viene detto che imporre il crocefisso in un ufficio pubblico è in contrasto con la Costituzione. (Tecnica della Scuola)