Auto aziendali: 4 società su 10 non rinnovano le proprie flotte

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Autoappassionati.it ECONOMIA

L’entrata in vigore a gennaio 2025 delle nuove norme fiscali sui fringe benefit aziendali ha generato un effetto immediato sul mercato delle flotte: quattro aziende su dieci hanno scelto di rinviare il rinnovo del proprio parco auto, optando per l’allungamento dei contratti di noleggio in essere. A rivelarlo è l’indagine “Caro Fisco ti scrivo”, presentata durante l’undicesima edizione del Fleet Motor Day a Vallelunga (Autoappassionati.it)

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Dopo innumerevoli respingimenti e rinvii, ha avuto un percorso quasi privo di ostacoli l’emendamento al decreto Bollette, approvato il 10 aprile dalla commissione Attività produttive della Camera, che permette agli assegnatari di auto aziendali in benefit e alle rispettive imprese, che abbiano proceduto all’assegnazione delle vetture entro il 31 dicembre 2024, di applicare le regole di tassazione precedenti a quelle contenute nella riforma dei benefit introdotta dalla legge di Bilancio 202. (Quattroruote)

In seguito all’entrata in vigore della nuova normativa che prevede da gennaio 2025 un regime fiscale penalizzante per dipendenti e aziende che scelgono vetture a benzina o diesel e favoriscono elettriche e plug-in, 4 fleet manager su 10 hanno scelto di rinviare il rinnovo del proprio parco veicoli; la stragrande maggioranza prevede nel medio-periodo di cambiare la composizione della propria flotta e si attende forti aumenti dei costi e lamentele da parte dei dipendenti. (Il Messaggero - Motori)

Con Approfondimento 10 aprile 2025, dal titolo “Fringe benefit veicoli e tracciabilità delle spese da rimborsare: le regole dal 2025” - ha fornito dei chiarimenti in merito alla gestione dei fringe benefit dei veicoli e della tracciabilità delle spese per trasferte, a decorrere dal 2025. (MySolution)

L'emendamento in questione copre un arco temporale ben preciso e conferma la possibilità di un ulteriore intervento normativo in futuro. Per il momento, fino al prossimo mese di giugno 2025 viene definito un regime transitorio che, di fatto, salva dalla tassazione le auto aziendali. (Virgilio)

In particolare, le spese per vitto, alloggio e trasporti per trasferta sono esenti da tassazione solo se pagate con strumenti tracciabili. La legge di Bilancio prevede infatti che da gennaio di quest’anno le spese sostenute dai dipendenti durante le trasferte sono deducibili solo se effettuate tramite strumenti di pagamento tracciabili, come carte di credito, debito, prepagate o assegni bancari e circolari. (Corriere della Sera)

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