Sanae Lahbil, chi era la donna trovata morta nel fiume Serio: i 5 figli, la droga, le relazione tossiche. «Voleva rimettersi in sesto»

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L'ipotesi che si tratti di omicidio si allontana. Ma se sia stato un gesto volontario o un incidente causato dall'alcol e dalla droga, solo gli esami tossicologici e istologici potranno chiarirlo. Certo è che la vita di Sanae Lahbil, la donna di 44 anni trovata svestita e senza vita nel greto del fiume Serio d Alzano Lombardo (Bergamo) il 6 aprile, non è mai stata facile. La dipendenza da droga e alcol, i 5 figli che non poteva più vedere, i guai con la legge per furto e reati cotnro la persona, le relazioni sbagliate una dopo l'altra, un fratello morto suicida in carcere e un'altro in comunità. (Leggo.it)
La notizia riportata su altre testate
Ora questa prima ipotesi è sempre più lontana, perché gli indizi raccolti sembrano portare verso un malore che l'avrebbe colta o in compagnia di qualcuno - e allora si configurerebbe l'omissione di soccorso - o da sola. (Prima Bergamo)
La donna trovata morta sul greto del fiume Serio è cresciuta proprio a pochi passi da dove ha trovato la morte. La famiglia vive ancora lì, la mamma e qualche fratello, la sorella. Mentre la donna se ne era andata da un po’, travolta da una vita difficile. (L'Eco di Bergamo)
Se tre indizi fanno una prova, questi basterebbero a far scemare l’ipotesi di un omicidio dietro al ritrovamento del corpo che domenica mattina, 6 aprile, è stato notato da un passante sul greto del fiume Serio ad Alzano Lombardo, sotto un trafficatissimo cavalcavia. (BergamoNews)

Non i suoi guai con la giustizia. Sanae Lahbil aveva un dispiacere più profondo e violento di tutto questo: non poter più stare con i suoi figli. (Corriere della Sera)
Ci sono alcuni punti fermi sul ritrovamento del corpo di domenica 6 aprile ad Alzano Lombardo (vicino al confine con Ranica): la certezza che non sia stato gettato dall'alto e che non presenti particolari segni di violenza. (Prima Bergamo)
Si cercano i vestiti di Samae nel fiume Serio. In azione i Sommozzatori volontari di Treviglio. (L'Eco di Bergamo)