Sudan in fiamme: i ribelli non si arrendono

Articolo Precedente
Articolo Successivo
Sudan in fiamme: i ribelli lanciano un grande attacco contro la città di Port Sudan, sede del centro di comando dell'esercito regolare Malgrado le dichiarazioni trionfali dell’esercito regolare, che da settimane parla di una “vittoria imminente”, in Sudan la guerra civile sembra ancora lontana dall’epilogo. I gruppi ribelli delle Rapid Support Forces (RSF), infatti, non sembrano affatto sconfitti e, per il terzo giorno consecutivo, hanno lanciato una serie di attacchi contro la città orientale di Port Sudan, colpendo con droni kamikaze l’aeroporto – che ha immediatamente sospeso tutti i voli – e una base militare. (la notizia)
Se ne è parlato anche su altri media
I paramilitari ribelli delle RSF (Rapid Support Forces) hanno attaccato la città con droni mirando al terminal portuale dei container, ha detto la società britannica di sicurezza marittima Ambrey. (RaiNews)
Una fitta coltre di fumo si è alzata in cielo dopo che i droni hanno colpito un deposito di carburante vicino al porto di Port Sudan. È il terzo giorno consecutivo in cui la sede del governo sudanese, allineato all’esercito, è sotto attacco delle forze paramilitari delle Rsf. (Il Fatto Quotidiano)
Droni colpiscono Port Sudan: un'alta colonna di fumo si alza dopo il raid (La Stampa)

Non era mai successo: questa mattina colonne di fumo nero hanno macchiato il cielo, probabilmente sopra un deposito di carburante andato a fuoco non lontano dal centro densamente popolato della città. Un altro drone con esplosivo a bordo, secondo testimoni citati dall'agenzia Afp, si sarebbe schiantato su una struttura nei pressi dell’aeroporto internazionale, l’unico ancora funzionante. (Corriere della Sera)
Un pesante fumo nero si è levato da lontano nella principale città portuale del Sudan e capitale della guerra, Port Sudan, martedì dopo che sono state viste e sentite esplosioni e incendi, secondo un testimone, parte di un assalto di droni che dura da giorni e che ha incendiato il più grande deposito di carburante del Paese e danneggiato la più importante porta di accesso per gli aiuti stranieri. (RaiNews)
Al momento non ci sarebbero vittime ma c'è preoccupazione per la sorte della popolazione locale e dei rifugiati. Fonti di stampa locale hanno riferito di forti esplosioni all'alba nella città densamente abitata, sede del quartier generale governativo temporaneo nella guerra in corso dall'aprile 2023 contro i paramilitari delle Rapid Support Forces (Rsf). (Corriere della Sera)