Zerocalcare, la serie e la polemica su Biella | Il Caffè di Gramellini

Nelle barzellette i romani dicono tutti «ahò» e i milanesi «eh la madonna», anche se l’ultimo ad averlo detto davvero è stato Renato Pozzetto nel 1978

Eppure, l’autore è stato quasi costretto a giustificarsi per avere scelto Biella e non Monza o Pordenone.

Non avere visto ciò di cui si parla è condizione indispensabile per poterne parlare sui social.

Se un regista ambienta un funerale a Biella, mica significa che Biella sia la città dei funerali. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altre testate

Il giornalista di “Non è L’Arena”, non è molto contento dell’immagine che Zerocalcare ha usato per Biella nella sua prima serie TV. Così il giornalista commenta le parole dell’artista: “Non mi piace generalizzare, ragionare per stereotipi, e quello di Biella città in cui non c’è nulla da fare mi pare rientri proprio in questa categoria“ (Donna Glamour)

La differenza mi fa capire come la provocazione pur se indiretta di Zerocalcare, che nella sua serie per Netflix racconta di una ragazza suicida a Biella, debba essere affrontata. Zerocalcare, il fumettista di successo, l’antagonista, l’autore tormentato e dissacrante sa graffiare senza rimanere sulla superficie delle questioni (La Stampa)

Una volta il nostro isolamento era un vanto da isola felice, oggi una prigione da cui uscire con fatica per confrontarsi con il mondo. Ormai da giorni in rete si è scatenato il dibattito su Zerocalcare e la serie Netflix che termina in quel di Biella tra riferimenti palesi e altri meno sulla città. (newsbiella.it)

“Dobbiamo portare Zerocalcare a Biella per aiutarci a colorare la città, soltanto così i giovani vorranno rimanere”. “Di fronte alle critiche – prosegue il giornalista – bisogna aprirsi, non chiudere la porta al mondo, cullandoci nelle nostre sicurezze che non sono più neanche tali. (La Provincia di Biella)