A cosa servono i pentiti e cosa gli viene chiesto: la verità o nuovi arresti?

Il Riformista INTERNO

Quel che forse è peggio, è che più o meno tutto quanto oggi sappiamo delle Mafie – in assenza di vere indagini – ci viene dalle bocche dei pentiti

Si tratta però di capire che cosa ad essi viene davvero chiesto, in cambio di sontuosi vantaggi processuali ed economici: la verità?

E allora – viene da chiedersi – a che cosa sono serviti tutti questi “pentiti” ben pagati?

Il canovaccio è comunque sempre lo stesso: i testimoni a contratto (questo sono i “pentiti”) sono sgradevoli, moralmente discutibili, ma essenziali. (Il Riformista)

La notizia riportata su altre testate

di Salvini su Brusca e la legge sui pentiti. “Ho fatto un sondaggio sul mio Instagram su Brusca e il 90% delle persone ha risposto che bisogna cambiare la legge” @matteosalvinimi #mezzorainpiù pic.twitter. (LA NOTIZIA)

Si potrebbe osservare che la legge è del 1991 (tant’è che Giovanni Falcone, ucciso nel 1992, è stato uno dei suoi più convinti sostenitori). Semplicemente perché ha il dna del camaleonte, capace di cambiar pelle a seconda delle circostanze di tempo e di luogo in cui volta a volta deve operare. (Il Fatto Quotidiano)

Domani pomeriggio, a Roma, Matteo Salvini incontrerà il Presidente del Consiglio Mario Draghi. L’obiettivo del leader della Lega ”è ribadire il massimo sostegno alle riforme nel nome della concretezza, della semplificazione e della velocità. (L'HuffPost)

In anni più recenti, l’uomo ha avuto accesso a rilevanti finanziamenti pubblici nazionali e comunitari, coinvolgendo nei propri progetti anche gli interessi di mafiosi di Castelvetrano. Lo ha deciso la Corte d’appello di Palermo che ha confermato quanto deciso dal tribunale di Trapani nel 2016 su proposta del direttore della Dia. (Monrealelive.it)

Lo ha detto Matteo Salvini, leader della Lega a «In mezz'ora in più» su Rai 3, a proposito della liberazione di Giovanni Brusca. Occorre cambiare la legge premiale sui collaboratori di giustizia, perché «è figlia degli eventi del 1992» mentre ora «la mafia è cambiata» e «va combattuta confiscando». (Corriere TV)

Salvini spiega il perché della sua proposta: "Oggi non c'è la mafia del 1992" e quella legge "è figlia di quegli anni". Dopo una settimana di sdegno universale da parte di tutte le forze politiche sull'uscita dal carcere di Giovanni Brusca per fine pena, il leader della Lega torna su quanto detto a caldo nelle ore successive alla notizia. (Fanpage.it)