Dazi, Trump ottimista sulla Cina: 'Con Xi siamo sempre andati d'accordo'

Dazi, Trump ottimista sulla Cina: 'Con Xi siamo sempre andati d'accordo'
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TGLA7 ESTERI

Il presidente degli Stati Uniti parla delle tariffe, delle possibili trattative con gli altri Paesi e dell'effetto che avranno sul dollaro Continua il braccio di fetto con la Cina, ma Donald Trump si dice convinto che, considerati i suoi buoni rapporti con Xi Jinping si arriverà a qualcosa di positivo. Intanto l'agenzia Bloomeberg, citando la gazzetta ufficiale, riporta che gli smartphone, i computer e altri dispositivi elettronici saranno esenti dai dazi reciproci. (TGLA7)

La notizia riportata su altri media

E la risposta di quelli che un tempo erano ex alleati ora più vicini al "nemico" degli ultimi anni. Dazi, controdazi, rialzi dei dazi, anzi no, dietrofront. (Tiscali Notizie)

Un’escalation che va avanti da settimane e che ha spinto anche Pechino a sua volta a reagire imponendo dazi sulle merci americane fino al 125% di venerdì. E’ guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, sperando che resti solo tale. (Investireoggi -)

I dazi di Donald Trump, il ruolo della Cina, i mercati in fibrillazione, il leader spagnolo Pedro Sanchez che vola da Xi Jinping. Uno scenario in divenire e dagli esiti imprevedibili quello innescato dalle misure protezionistiche degli Stati Uniti (iltempo.it)

I dazi limano il consenso per Trump. Mercati nervosi, giù le borse europee

È quanto ha detto Donald Trump, ribadendo con i giornalisti a bordo dell'Air Force One diretto in Florida di essere «ottimista», come aveva detto la Casa Bianca, riguardo alla possibilità di trovare un accordo con la Cina che mette fine alla guerra dei dazi. (Il Messaggero)

La guerra dei dazi ha attirato su Trump tali e tanti antipatie europee (e mondiali), che molti arrivano a tifare per chiunque altro possa dare una lezione al «bullo» americano. (Corriere della Sera)

Lo stesso sondaggio due settimane fa aveva visto l'opinione pubblica divisa: 48% favorevoli e 49% sfavorevoli. Donald Trump scivola nei sondaggi: il 51% degli americani interpellati in un rilevamento The Economist/YouGov ne disapprova l'operato, mentre il 43% lo approva. (La Stampa)