Trump elogia Meloni: “Ha assaltato la Ue”. Missione per liberare Sala

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la Repubblica INTERNO

West Palm Beach — Una visita lampo, quella di Giorgia Meloni sabato sera a Mar-a-Lago, con un doppio obiettivo: accreditarsi come punto di riferimento in Europa per Trump e favorire la liberazione di Cecilia Sala. A questo, soprattutto, la premier ha iniziato a lavorare appena messo piede nella residenza in Florida del prossimo presidente Usa, chiedendo al candidato segretario di Stato Rubio la l… (la Repubblica)

Su altre fonti

Si è trattato di una "visita lampo", per riprendere l'espressione utilizzata dai principali e, soprattutto, più venduti quotidiani nazionali. Non sappiamo naturalmente cosa si siano esattamente detti Donald Trump e Giorgia Meloni e dobbiamo dunque basarci su quel che è emerso dalle principali fonti di informazione. (Il Giornale d'Italia)

È un film sugli abusi del sistema giudiziario contro gli avvocati conservatori. È positivo che Meloni lo abbia visto? «Sì, è molto importante, perché il film riguarda gli abusi della giustizia in tutto il mondo e ci si muove sempre di più verso quello che chiamo lawfare, termine che ho inventato molti anni fa: è un concetto molto pericoloso, usato da regimi repressivi per anni, Stalin nell’Urss, dittatori sudamericani, Mussolini ovviamente, per servirsi del sistema legale a scopi politici di parte. (Corriere della Sera)

Se qualcuno aveva immaginato un cipiglio di autonomia politica nel viaggio lampo di Meloni da Trump rimarrà deluso, anche perché la sostanza profonda di quel viaggio non sembra essere stata la liberazione della giornalista Cecilia Sala sequestrata in Iran, tutt’al più l’occasione, nonostante la versione interessata arrivata da Mar-a- Lago di una presunta “aggressività” rappresentata dalla premier italiana sulla grave vicenda. (il manifesto)

«Una questione di interesse nazionale»: cosa ha detto Giorgia Meloni a Donald Trump su Cecilia Sala

Anche perché - vista la complessità e dunque le tempistiche del caso - sarà lui l'ago della bilancia di un negoziato destinato a dipanarsi tra Roma, Washington e Teheran. Sono le tre ragioni che hanno convinto Giorgia Meloni a bruciare le tappe e affrontare il caso Cecilia Sala non con l'attuale amministrazione statunitense, ma con Donald Trump. (il Giornale)

Invece un’investitura la incassa lei: «Sei un riferimento, una vera leader in Europa» la omaggia Trump con i suoi nella sala della residenza dedicata alle cerimonie. Un blitz per sparigliare le carte. (ilmattino.it)

La liberazione di Cecilia Sala «è una questione di interesse nazionale». E Giorgia Meloni si aspetta una linea «non radicale» da parte degli Stati Uniti. Per questo è andata a Mar-a-Lago da Donald Trump. (Open)