De Luca sfida il governo sul terzo mandato
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Il governo italiano ha impugnato la legge della Campania che consente al governatore Vincenzo De Luca di candidarsi per un terzo mandato, una mossa che ha scatenato una serie di reazioni politiche. La decisione di portare la questione alla Corte costituzionale è stata presa nonostante l'opposizione della Lega, che ha lasciato la decisione finale al Consiglio dei ministri. La legge 165 del 2004 prevede infatti l'elezione diretta e la non ricandidabilità dopo il secondo mandato per i presidenti delle Regioni, un vincolo che, secondo il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, deve essere rispettato per evitare un'Italia "Arlecchino".
De Luca, tuttavia, non sembra intenzionato a cedere. Il governatore ha dichiarato che la sua posizione non è cambiata e che continuerà a perseguire il suo obiettivo di un terzo mandato. La sua determinazione è evidente anche nelle sue azioni recenti, come la convocazione dei suoi consiglieri più fidati per discutere delle prossime mosse politiche. Tra le ipotesi in campo, vi è anche la possibilità che De Luca crei un proprio movimento politico, posizionato al centro e con un'apertura verso il mondo cattolico.
La situazione è resa ancora più complessa dalla posizione del doge leghista Luca Zaia, che intende fare un nuovo giro alla guida del Veneto, e dalla tentazione di De Luca di presentare una propria lista alle Regionali. La questione del terzo mandato, quindi, non riguarda solo la Campania, ma potrebbe avere ripercussioni su tutto il panorama politico italiano.
In questo contesto, la decisione della premier Giorgia Meloni di chiedere alla Corte costituzionale di pronunciarsi sulla legge regionale della Campania rappresenta un passaggio cruciale.