Quanto dura l'efficacia del vaccino? Ecco la comparazione tra Pfizer e Moderna

La Sicilia ECONOMIA

Secondo il New York Times, i dati del Cdc si contrappongono ad altri studi secondo i quali l’efficacia del vaccino Pfizer contro i ricoveri resta sopra il 90% nonostante la variante Delta

Secondo lo studio del Cdc, l’efficacia dopo quattro mesi contro i ricoveri è al 92%, virtualmente identica al 93% iniziale.

L’efficacia del vaccino Pfizer-BioNTech contro i ricoveri da Covid cala significativamente dopo quattro mesi dalla seconda dose. (La Sicilia)

La notizia riportata su altri giornali

Diverso è quanto emerge invece dai dati relativi a Moderna che mostrano come il farmaco anti-Covid resti «efficace contro i ricoveri anche dopo quattro mesi». Per quanto riguarda invece l’efficacia di Johnson & Johnson a 4 mesi dalla somministrazione, pare non ci siano ancora sufficienti dati comparabili (Open)

Nei prossimi weekend tappa anche alla Douja d’Or di Asti, alla Fiera del Tartufo bianco d’Alba, al Salone del libro e alle Atp Finals di Torino, proseguendo con gli altri eventi principali del territorio piemontese A tutti è stato effettuato contestualmente anche un tampone rapido gratuito che ha consentito di ottenere il green pass provvisorio per accedere alla manifestazione. (TargatoCn.it)

A chi si è infettato dopo più di due settimane dalla prima dose di vaccino l’autorità sanitaria nazionale non prevede la somministrazione di una seconda dose. Quasi 200 persone (188 per l’esattezza alle ore 18) sono state vaccinate nel weekend a Bra, in occasione di Cheese, con la nuova unità mobile vaccinale dedicata ai grandi eventi. (Prima Vercelli)

Varie regioni sono pronte a partire con la terza dose, dalla Lombardia al Veneto alla Toscana, e al Policlinico di Bari (sui bimbi oncologici). Mentre il virologo Roberto Burioni, docente all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano sollecita "subito la terza dose per i sanitari pur lasciando priorità a prime dosi e copertura dei fragili" (Avvenire)

Ma per il momento i trentenni restano la classe d’età che meno di tutte si è sottoposta alla vaccinazione. Un senso di responsabilità, quello dimostrato dai ragazzi, da cui molti dovrebbero prendere esempio (La voce di Rovigo)

Lo studio americano. Lo stanno evidenziando risultati degli studi clinici e le indagini epidemiologiche. (Gazzetta del Sud)