Il vero obiettivo di Macron? Non far governare la sinistra

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Inside Over ESTERI

A quasi due mesi dal voto delle elezioni legislative, in cui il Nuovo Fronte Popolare (NFP) è arrivato primo senza ottenere la maggioranza assoluta, il presidente francese Emmanuel Macron non è ancora riuscito a individuare il prossimo capo del governo e continua a prendere tempo, attirandosi sempre più critiche dopo 12 giorni di trattative. La Francia è attualmente governata da un governo dimissionario guidato dal macronista Gabriel Attal e, secondo quasi tutti gli osservatori internazionali, la priorità di Macron è evitare la nomina di un premier di sinistra. (Inside Over)

Su altri media

Un’altra giornata di “test” all’Eliseo, per trovare un primo ministro a 50 giorni dalle dimissioni del governo Attal, mentre i tre blocchi in cui è divisa l’Assemblée Nationale uscita dal voto anticipato continuano a non accettare di dialogare tra loro e il Nuovo Fronte Popolare, arrivato in testa, attende sempre la nomina della sua candidata, Lucie Castets, bocciata da Emmanuel Macron (il manifesto)

La Francia cerca ancora un governo, 59 giorni dopo il secondo turno delle politiche e cinquanta giorni dopo le dimissioni di Jacques Attal. Macron è nel guado e i due nomi in corsa come primo ministro rimangono quelli di Cazeneuve e Bertrand, mentre Melènchon continua a raccogliere firme contro l’Eliseo e Ciottì, ex leader repubblicano ora alleato del Rn, chiede al presidente di dimettersi. (Secolo d'Italia)

Édouard Philippe annuncia infatti di essere candidato alla presidenziale fissata nel 2027. Proprio la scelta di uscire allo scoperto in questa fase lascia però pensare che Philippe sia convinto che lo st… (la Repubblica)

Francia, 81 deputati della gauche chiedono la destituzione di Macron

«Il Nouveau front populaire sosterrà un candidato in grado di cambiare la politica condotta in questo Paese», dice Lucie Castets a proposito dei possibili premier: gli ultimi nomi sono l’ex primo ministro socialista Bernard Cazeneuve, l’ex ministro di destra Xavier Bertrand, e soprattutto Thierry Beaudet, presidente del Consiglio economico e sociale, che a sorpresa potrebbe ottenere la nomina dal presidente Macron. (Corriere della Sera)

In particolare, a quanto si apprende, sei deputati ecologisti e tre deputati eletti nell'isola francese di La Réunion (e considerati vicini a LFI) si sono uniti ai 72 parlamentari «Insoumis» che oggi hanno chiesto ufficialmente la destituzione del presidente. (Corriere del Ticino)