Covid, via libera ai vaccini in azienda

LaPresse INTERNO

Il canale aziendale sarà parallelo e non alternativo alla rete ordinaria e consentirà di andare più spediti nella campagna vaccinale

Il ministro Orlando, e i rappresentanti di sindacati e imprese hanno siglato il Protocollo di aggiornamento delle misure anti-Covid negli ambienti di lavoro, che aggiorna i precedenti accordi su salute e sicurezza.

Si parte a maggio e si prescinde dalle fasce d’età. (LaPresse)

La notizia riportata su altre testate

Si tratta di oltre 36mila cittadini che non dovranno, quindi, prenotarsi sul portale: e il messaggio inviato sul telefono lo spiega in maniera chiara. Le agende saranno aperte per le giornate dal 9 all’11 aprile e per quelle dal 23 aprile al 9 maggio (Valdarnopost)

In pratica "Accanto al canale della sanità territoriale (medici di base e farmacie) ci sarà la possibilità di vaccinarsi sui luoghi di lavoro". Le inoculazioni possono essere fatte in azienda, oppure i datori di lavoro possono stipulare convenzioni con strutture sanitarie private in possesso dei requisiti per la vaccinazione (Fanpage.it)

E’ importante perché non ha senso per un operatore avere due tecnologie, è molto costoso”, ha continuato Così il ceo di Tim, Luigi Gubitosi, intervenendo al convegno organizzato dal Dipartimento Tlc di Fratelli d’Italia ‘Le Nuove Reti per la crescita, l’industria italiana, cittadini’. (LaPresse)

Ricordiamo che le prenotazioni per il vaccino anti covid si effettuano sul portale del Cup online cliccando qui. Per favorire il regolare flusso di accesso alle vaccinazioni l’azienda sanitaria ricorda agli utenti di rispettare gli orari dell’appuntamento e di non arrivare con troppo anticipo. (la VOCE del TRENTINO)

(ITALPRESS) – “Abbiamo raggiunto l’accordo con le parti sociali sull’aggiornamento del protocollo sicurezza COVID e sulle modalità di vaccinazione sui posti di lavoro. Per il presidente di Confapi, Maurizio Casasco:”L’accordo siglato è molto importante in questo momento così delicato e complicato che vive il nostro Paese. (ciociariaoggi.it)

I dati Istat sono impietosi: quasi un milione di posti di lavoro persi, nonostante il blocco dei licenziamenti. Sul giornale di domani vedremo gli effetti della crisi su un mercato del lavoro sempre più in ginocchio, specialmente per i lavoratori della cultura e dello spettacolo a cui non è arrivato nessun aiuto. (Il Fatto Quotidiano)