La partita di Djokovic contro il governo australiano

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La decisione del tribunale di concedere il visto a Djokovic ha sicuramente messo in crisi le certezze del governo, convinto che la cosa si sarebbe risolta con il rientro in patria del giocatore.

Invece così non è stato e la forza degli avvocati di Novak a questo punto rappresenta un ostacolo da non sottovalutare.

Il prossimo passo del governo australiano non potrà essere ancora “falso”

In attesa di certezze, torniamo sull’affare Djokovic, attualmente in Australia in attesa di segnali dal governo aussie riguardo la sua possibilità o meno di giocare gli Open. (Sport24h)

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“Se Novak Djokovic si fosse vaccinato, non sarebbe accaduto nulla di tutto ciò. Lo ammiro tantissimo, ma non posso difendere la sua scelta di non vaccinarsi” – ha aggiunto la 18 volte campionessa Slam (Tennis World Italia)

SPORT: Risultati e classifiche. Sulla base del "Crime Act", la massima pena prevista per una dichiarazione falsa sul test Covid è di cinque anni di carcere. (Ticinonline)

Eppure, riprende Sgarbi: “Djokovic va in Australia e gli tolgono il visto, va in tribunale e gli danno ragione. La sindaca di Riva: “L’Australia fa bene a cacciarlo”. Sgarbi e la sindaca di Riva dicono la loro sulla vicenda Djokovic. (il Dolomiti)

“Fa parte del nostro lavoro”, ha precisato Vucic, evitando però di criticare il giocatore per non essersi vaccinato. Il ministro dell'Immigrazione prende tempo: il numero uno al mondo affronterà al primo turno il connazionale Kecmanovic. (LaPresse)

Novak Djokovic è stato incluso nel sorteggio degli Australian Open, giovedì, ma la sua partecipazione rimane in serio dubbio a causa della possibile decisione del Governo australiano di annullare il suo visto. (Redazione Sport Italia News)

La tensione tra la Serbia e l’Australia è sempre più alta. Nuovi sviluppi, rispetto al precedente aggiornamento che vi avevamo dato, stanno complicando la situazione del campione. (Come Don Chisciotte)