Avevamo ragione noi
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Cambia il vento e mr Zuckerberg, uno dei personaggi più controversi (stavo per dire: ignobili) di questa nostra epoca si mette in scia. Zuckerberg, quello che vende i fatti nostri, di noi che glieli consegniamo gratis, a chiunque. Zuckerberg, quello che tramite Meta, coacervo di social globali, ha distorto, censurato, mentito sui fatti salienti del mondo, per anni, senza nessuna vergogna, originando nefandezze incalcolabili: lui l’ha detto, lui l’ha ammesso: abbiamo nascosto notizie sul Covid, sui vaccini, sulla loro pericolosità perché ce l’ha chiesto l’amministrazione americana Biden–Harris; abbiamo anche fatto sparire le malefatte del figlio del Presidente, per lo stesso motivo, e un sacco di altre cose. (Nicola Porro)
Se ne è parlato anche su altre testate
Non solo: prima incassa l’approvazione di Elon Musk («this in cool», ha replicato il vulcanico multimiliardario). A meno di due settimane dall’ufficiale proclamazione del nuovo presidente eletto, Donald Trump, anche l’inventore di Facebook si adegua al nuovo corso repubblicano. (Liberoquotidiano.it)
C’è un fenomeno umano, molto umano, che in Italia chiamiamo saltare sul carro del vincitore. Ma se a farlo è uno dei padroni del mondo digitale come Mark Zuckerberg, proprietario di Meta (cioè, di WhatsApp, Instagram, Facebook e Messenger), allora la questione diventa inevitabilmente anche politica. (Avvenire)
L’antefatto è noto e recente: Zuckerberg ha annunciato la chiusura del programma di fact checking da parte di soggetti indipendenti, e che le nuove modalità di controllo dei contenuti prevederanno l’affidamento diretto alla community di utenti, i quali potranno aggiungere informazioni e contesto a quanto pubblicato da altri, in modo simile a come già accade su X. (L'HuffPost)
Joe Biden rivendica che avrebbe potuto battere Donald Trump se fosse rimasto lui in corsa per la Casa Bianca, senza cedere il passo a Kamala Harris poi sconfitta a novembre. “E’ presuntuoso dirlo, ma credo di sì”, ha risposto l’82enne presidente, in un intervista a Usa Today, a chi gli chiedeva se crede che avrebbe vinto. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Il ceo di Meta ha appena annunciato che adotterà il sistema delle cosiddette Community Notes anche per le proprie piattaforme. Lo scontro del secolo, quello che avrebbe dovuto avvenire nel 2023 fra Mark Zuckerberg ed Elon Musk dentro il ring di arti marziali miste, alla fine è sfumato. (Corriere della Sera)
Meta non oscurerà i commenti di chi accusa le persone gay e quelle trans di avere malattie mentali. La fine del programma di fact checking, al momento solo negli Stati Uniti, non è l’unica novità introdotta dal gigante dei social nelle scorse ore. (Open)