Nintendo Switch 2 tra polemiche e preordini: un lancio sotto la lente



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L’annuncio di Nintendo Switch 2 ha scatenato un dibattito acceso, diviso tra chi critica il prezzo della console e chi, invece, si affretta a prenotarla nonostante le perplessità. A differenza della prima generazione, che nel 2017 debuttò a 319,99 euro, l’edizione successiva arriva sul mercato con un listino di 469,99 euro, suscitando reazioni contrastanti. Se da un lato l’aumento potrebbe essere giustificato dall’hardware più potente e dalla posizione dominante di Nintendo nel settore delle ibride, dall’altro resta il nodo della sostenibilità per un pubblico abituato a cifre più accessibili.
Non è un caso che, nonostante le lamentele, i preordini si esauriscano in poche ore. Un paradosso che riporta alla mente dinamiche già viste nel mercato tech, dove la domanda supera l’offerta anche di fronte a scelte commerciali discutibili. Quel che è certo è che Nintendo, consapevole dei rischi, sembra aver imparato dagli errori del passato: secondo indiscrezioni, l’azienda avrebbe accumulato milioni di unità per evitare carenze al lancio, una mossa dettata anche dalle incertezze legate alla catena di approvvigionamento globale.
La discussione, però, non si limita al prezzo. Se alcuni titoli annunciati hanno entusiasmato i fan, altre decisioni – come l’aumento del costo dei giochi fisici – hanno alimentato ulteriori polemiche. Senza contare che il contesto economico attuale, segnato da inflazione e tensioni geopolitiche, rende tutto più imprevedibile. Nintendo, insomma, naviga in acque agitate, bilanciando innovazione e strategie di mercato in un momento in cui ogni mossa viene scrutata con sospetto.