La Sanità è da terapia intensiva: l’Italia fanalino di coda tra i Paesi del G7

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LA NOTIZIA SALUTE

Allarme della Fondazione Gimbe: spesa per la sanità in Italia al 6,2% del Pil, ultima nel G7. Gap di 47 miliardi rispetto alla media europea. Mentre il governo si appresta a discutere la Legge di Bilancio 2025, i numeri sulla spesa sanitaria italiana del 2023 dipingono un quadro allarmante. La Fondazione Gimbe, nel suo recente rapporto, mette nero su bianco dati che non lasciano spazio all’interpretazione: il nostro Servizio Sanitario Nazionale è un paziente in terapia intensiva, che necessita di cure urgenti e sostanziose iniezioni di fondi. (LA NOTIZIA)

La notizia riportata su altre testate

di Martina Giovanni e Lorenzo Podestà- Gentile Direttore,seguiamo da tempo con attenzione ed interesse il dibattito sulla sanità in Italia dalle pagine di Quotidiano Sanità online. I toni e gli argomenti di tale dibattito sono soprattutto grida d’allarme e di denuncia relativamente alla deriva privatistica, giunta ormai prossima ad un punto di non ritorno. (Quotidiano Sanità)

Così Rita Longobardi, Segretaria Generale Uil-Fpl Nazionale che prosegue “il Governo non può continuare a nicchiare: servono soluzioni definitive e strutturali per garantire la dignità del lavoro dei professionisti sanitari e per salvaguardare il diritto alla salute, pubblico e universale, di tutti i cittadini. (AssoCareNews.it)

La cura come antidoto alla mercificazione della salute. La proposta di Sandro Spinsanti. Il nostro servizio sanitario nazionale (SSN) è sottoposto ad una erosione sempre più grave dei suoi principi ispiratori di universalità e di uguaglianza: le persone a basso reddito scontano attese di molti mesi per una visita specialistica, mentre chi può pagare si rivolge al sistema privato (aspetta o paga), poco meno della metà degli abitanti di Calabria e Campania quando necessitano di un ricovero devono emigrare in un’altra regione. (SaluteInternazionale)

Salviamo la Sanità pubblica, salviamo la Costituzione

Se il governo Meloni non cambia decisamente direzione con la prossima legge di bilancio, secondo la fondazione Gimbe, si rischia di perdere la sanità pubblica per come la conosciamo. L'Italia investe nella sanità molto meno della media dei Paesi Ocse, in particolare quelli europei. (Fanpage.it)

“Il tema del finanziamento pubblico per la sanità – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – infiamma il dibattito politico da oltre un anno, coinvolgendo aule parlamentari e consigli regionali, vista l’enorme difficoltà di tutte le Regioni a garantire i livelli essenziali di assistenza e un’offerta adeguata di servizi e prestazioni sanitarie. (Città di Torino)

In Italia la spesa sanitaria pubblica vale il 6,2% del Pil, un valore ben al di sotto sia della media Ocse del 6,9% che della media europea del 6,8%. E, considerando la spesa sanitaria pubblica pro-capite, l'Italia si colloca solo 16/o posto tra i 27 Paesi europei Ocse e in ultima posizione tra quelli del G7. (la Repubblica)