Enigma al-Jolani: statista o jihadista? Guardare ai vicini per capirci qualcosa
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Da jihadista a statista, dalla guerra civile alla leadership politica: un percorso non da poco, che lascai molteplici e legittimi dubbi sulla sincerità, e ancor più sulla effettiva fattibilità ideologica e politica, di chi pretenda di percorrerlo. Eppure, il nuovo leader della nuova Siria post-Assad, Abu Mohammed al-Jolani – al secolo Ahmad al-Shara - cerca proprio di riposizionarsi come volto nuovo della nuova Siria, sforzandosi in tutti i modi di trasmettere al mondo – giustamente preoccupato per i trascorsi suoi e di quelli degli uomini della milizia Hts con i quali ha posto fine in pochi giorni al regime sanguinario di Bashar Al-Assad – un’immagina rassicurante e tollerante. (L'HuffPost)
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Lavoreremo insieme», assicurava ieri il ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, stringendo la mano all’omologo siriano Asaad Shaibani. «Abbiamo discusso della questione del confine, dei pericoli della droga, delle armi e del terrorismo, e dei tentativi dell’Isis di ristabilire una presenza. (il manifesto)
HTS ha attraversato varie fasi di evoluzione: iniziando con una stretta collaborazione con Abu Bakr al Baghdadi, Capo dello Stato Islamico, seguendo poi un periodo di alleanza con al Qaida, ed arrivando ad un’adozione di politiche più moderate che hanno segnato un cambiamento significativo nella loro strategia. (Adnkronos)
Nelle prime ore della «rivoluzione senza sangue», la «rivoluzione della misericordia» come l’aveva definita l’ex «terrorista anti-americano» Al Jolani, i siriani avevano paura. È passato appena un mese dalla fuga di Bashar Assad da Damasco. (Corriere della Sera)
Men che meno dopo la mano rifiutata giorni fa alla ministra degli esteri tedesca Annalena Baerbock e più ancora la conferma come ministro della giustizia del governo provvisorio a Damasco di Shadi al-Waisi, laureato in Sharia islamica, che un video del 2015 è immortalato mentre supervisiona l’esecuzione a Idlib di due donne accusate di adulterio e prostituzione. (Corriere della Sera)