Fuochi d’artificio, recensione della serie Rai

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Ha un obiettivo preciso, Fuochi d’artificio, seconda esperienza seriale di Susanna Nicchiarelli dopo cinque lungometraggi per il cinema e lo sfortunato fantasy Luna nera, e soprattutto ambizioso nella sua limpidezza: parlare della Resistenza al pubblico più ampio e trasversale possibile, raccontando una vicenda esemplare attraverso lo schema del coming of age. Ed è quasi impressionante che lo faccia su Rai 1 (e RaiPlay, a futura memoria) in una stagione nera per l’antifascismo, che sia la proposta del servizio pubblico in occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione. (Cinematografo)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Fuochi d'artificio è un romanzo di Andrea Bouchard che ci porta nel 1944, tra le montagne piemontesi, dove quattro adolescenti: Marta, Davide, Marco e Sara, decidono di aiutare la Resistenza contro nazisti e fascisti. (Studenti.it)
Losano, nella miniserie, interpreta Marta: ecco chi è la giovane promessa che studia violino sin da bambina, grande appassionata della musica e della recitazione. (DiLei)
Nelle schede che seguono vediamo le anticipazioni della prossima puntata in onda martedì 22 aprile 2025 su Rai 1 in prima visione. È il 1944 e sulle Alpi piemontesi Marta, Davide, Sara e Marco sono quattro amici tra i 12 e 13 anni che sognano la fine della guerra e il momento in cui potranno riabbracciare i genitori e i fratelli maggiori. (Il Mattino)

La Resistenza vissuta da un gruppo di ragazzini, tra favola e storia, dramma e avventura. Ambientata tra le Alpi piemontesi, la miniserie in tre puntate è tratta dal romanzo per ragazzi Fuochi d’artificio di Andrea Bouchard (Salani editore). (iO Donna)
In occasione dell’80° Anniversario della Liberazione quando, il 25 aprile 1945, le truppe alleate, con l’aiuto di partigiani e cittadini, liberarono l’Italia dalla guerra e dal fascismo, su Rai 1 arriva Fuochi d’artificio. (DiLei)
Debutta questa sera, martedì 15 aprile, la miniserie evento di Rai 1 Fuochi d'artificio. Stanchi di essere trattati come bambini, decidono di aiutare in segreto i partigiani assumendo l'identità del fantomatico Sandokan, il ribelle che mette in difficoltà i fascisti e i nazisti della valle. (Corriere dell’Umbria)