Papa Francesco alla Rota Romana - Nelle cause matrimoniali mirare al bene dei fedeli

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Nel trattare le cause matrimoniali occorre mirare al bene dei fedeli, portando «pace alle loro coscienze» e «aiutando a ripristinare le relazioni interpersonali» con responsabilità e speranza: è la consegna che Papa Francesco ha affidato ai prelati uditori, agli officiali e ai collaboratori del Tribunale della Rota Romana ricevuti in udienza nella Sala Clementina stamane, per l’inaugurazione dell’anno giudiziario. (L'Osservatore Romano)
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Tiziana Campisi – Città del Vaticano È un servizio alla “salvezza delle anime” il “lavoro di discernimento” del Tribunale della Rota Romana “sull’esistenza o meno di un valido matrimonio”, che ha l’obiettivo di “aiutare a purificare e ripristinare le relazioni interpersonali”. (Vatican News - Italiano)
Papa alla Rota Romana: nullità nozze percorso che ci interpella Servizio di Elena Seno (TV2000)
“Ricorre quest’anno il decimo anniversario dei due Motu Proprio ‘Mitis Iudex Dominus Iesus’ e ‘Mitis et Misericors Iesus’, con i quali ho riformato il processo per la dichiarazione di nullità del matrimonio”. (Toscanaoggi.it)

E spiega che "per evitare che, a causa di procedure troppo complesse, si verifichi il detto “summum ius summa iniuria”, ho soppresso la necessità della doppia sentenza conforme e ho incoraggiato a decidere più velocemente le cause in cui la nullità risulti manifesta, mirando al bene dei fedeli e desiderando portare pace alle loro coscienze. (ACI Stampa)
Il porporato ha celebrato la Messa nella Cappella Paolina prima dell’udienza nel Palazzo Apostolico con Papa Francesco. È il mandato che il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, ha affidato a uditori, officiali, avvocati e collaboratori che oggi inaugurano l’Anno Giudiziario. (Vatican News - Italiano)
L’applicazione della normativa A dieci anni dalla riforma con la quale ha riformato la disciplina sulla nullità matrimoniale, introducendo la gratuità dei processi canonici, papa Francesco rileva che “rattrista a volte venire a sapere che i fedeli ignorano l’esistenza di questa via”. (la Repubblica)