La solidarietà non è per una stagione soltanto. Un futuro in Italia per i profughi di Lesbo incontrati da Sant'Egidio e elemosiniere della Santa Sede | NEWS

Sant Egidio INTERNO

Quell’esperienza ha lasciato il segno in chi si è recato a Lesbo o a Samo e ha appassionato tutta la Comunità.

Come già tre anni fa, anche in questo caso, se i costi del sostentamento saranno a carico della Santa Sede, la gestione dell’ospitalità e il percorso di integrazione verranno seguiti da Sant’Egidio.

L’arrivo dei primi profughi, appunto il 4 dicembre, sarà uno di questi frutti, e la conferma del fatto che nessuno è stato dimenticato. (Sant Egidio)

Ne parlano anche altre testate

Se monasteri e case religiose accogliessero almeno una persona o almeno una famiglia, a Lesbo non troveremmo nessuno". Konrad Krajewski, dall'aeroporto di Fiumicino dove questa mattina sono arrivati 33 rifugiati di diversa nazionalità grazie ai corridoi umanitari da Lesbo e Samos. (Rai News)

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E' l'appello lanciato dall'elemosiniere del Papa,il cardinale Konrad Krajewski, accogliendo i 33 rifugiati arrivati dall'isola greca di Lesbo attraverso un corridoio umanitario a Fiumicino. (Rai News)

E grazie, ha sottolineato, all’impegno instancabile di responsabili e operatori della Comunità di Sant’Egidio: due “angeli” ha detto riferendosi a Daniela Pompei e Monica Attias, che curano la gestione e la logistica dei corridoi umanitari. (Vatican News)

Se anche ogni monastero, casa religiosa o parrocchia si aprisse per una persona, una famiglia, nel campo profughi di Lesbo non troveremmo più nessuno». «Con lo sforzo di tutti, il corridoio di oggi potrebbe diventare un corridoio umanitario europeo», dice il prefetto Di Bari. (Corriere della Sera)

Svuotare questi campi, che il Papa ha chiamato “campi di concentramento”, significa aiutare anche il popolo greco e i profughi che sono lì. Ad accogliere i profughi anche alcuni degli stessi rifugiati che nel giugno del 2016 giunsero da Lesbo a bordo del volo di rientro con Papa Francesco. (Famiglia Cristiana)