Dazi Usa, Trump pronto ad firmare accordo bilaterale con la Gran Bretagna: le ipotesi

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Secondo alcune indiscrizioni, riportate dal Guardian e dal New York Times, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrebbe annunciare oggi la finalizzazione di un accordo con un "grande paese", con tutta probabilità la Gran Bretagna. Sarebbe il primo vero patto commerciale da quando il tycoon ha imposto dazi su tutti gli altri Paesi. Dazi, Trump aggiusta il tiro. Ma la Ue minaccia ritorsioni: senza intesa tasse su 100 miliardi di beni Il Nyt scrive inoltre di altri accordi che potrebbero presto giungere a conclusione, in particolare con India e Israele (Il Messaggero)
Ne parlano anche altre fonti
Donald Trump annuncia il primo accordo commerciale da quando ha lanciato i nuovi dazi contro decine di partner, «un accordo completo e globale con il Regno Unito che consoliderà le relazioni tra i due paesi per molti anni a venire», afferma il presidente americano, parlando di un giorno «molto importante ed emozionante». (il Giornale)
Downing Street riduce la pressione daziaria, tiene aperto il dialogo con Washington e si pone come mediatore con l'Unione Europea L'accordo raggiunto giovedì 8 maggio ha un valore economico e politico. (Sky TG24)
Sui dazi Usa e Regno Unito hanno raggiunto un accordo che Donald Trump definisce "di svolta. Prima della conferenza stampa dallo Studio Ovale per il (Secolo d'Italia)

Stati Uniti e Regno Unito hanno firmato un accordo commerciale, è il primo da quando Donald Trump ha annunciato dazi reciproci, il 2 aprile, che poi ha messo parzialmente in pausa per 90 giorni. (La Stampa)
Una compagnia aerea britannica si impegna ad acquistare 10 miliardi di dollari in aerei Boeing «Questo accordo rafforzerà il commercio tra i nostri paesi, non solo proteggerà ma creerà posti di lavoro, ampliando l’accesso al mercato», ha dichiarato il primo ministro britannico Keir Starmer, intervenuto all’annuncio via telefono. (XTB)
A dispetto della solennità dell'annuncio, il primo accordo commerciale siglato dagli Stati Uniti non vale tutto il clamore che la Casa Bianca ha tentato in ogni modo di suscitare. (HuffPost Italia)