Chi era Bruno Latour, filosofo del climate change

La Svolta ESTERI

Una vita passata a studiare la filosofia della scienza. Con uno sguardo fisso sull’ambiente. Bruno Latour è morto ieri all’età di 75 anni, a Parigi, a causa di un tumore pancreatico. Considerato uno dei filosofi francesi più influenti e iconoclasti, ha analizzato come l’umanità percepisce l’emergenza climatica, ottenendo elogi, attenzione in tutto il mondo, oltre a diversi premi (nel 2013 ha vinto il premio Holberg, noto come il Nobel delle scienze umane). (La Svolta)

La notizia riportata su altri giornali

Bruno Latour è morto a 75 anni, la notte tra l’8 e il 9 ottobre, in questo 2022, lo stesso anno in cui ci ha lasciati uno dei suoi grandi ispiratori, James Lovelock. Se, di questi tempi, la parola Antropocene, ovvero l’epoca in cui gli esseri umani sono divenuti una forza geologica che domina il mondo, ha acquisito una qualche popolarità, una parte importante del merito va riconosciuta proprio a questi due autori. (Corriere della Sera)

Fino all’ultimo, si è sforzato d’interpretare l’inedita condizione umana ai tempi delle sfide ecologiche. Una riflessione a tutto campo capace di scavalcare gli steccati fra filosofia, antropologia, sociologia e storia delle scienze. (Avvenire)

Era nato il 2 giugno del 1947 in Borgogna, a Beaune la capitale mondiale del vino, da una celebre famiglia di vignaioli, la Maison Louis Latour. Bruno Latour, uno dei più celebri e discussi pensatori del nostro tempo, è scomparso a Parigi all'età di 75 anni. (la Repubblica)

Bruno Latour ha studiato la tribù dei burocrati. Ha trasformato il Consiglio di Stato francese nel suo terreno di ricerca. (ilmattino.it)

La notizia della scomparsa di Bruno Latour – paventata da diverso tempo, a causa di un brutto male – ci blocca di fronte allo scaffale che schiera i suoi libri, ci costringe a trattenerci nel suo sito personale dove raccoglieva i suoi scritti. (doppiozero)