Fleet Motor Day 2025, l’effetto della normativa sui fringe benefit: il 40% delle aziende rinvia il rinnovo dei veicoli





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La riforma fiscale sui fringe benefit, operativa dal primo gennaio 2025, sta ridisegnando le strategie delle imprese italiane in materia di mobilità aziendale, come dimostrano i dati emersi durante l’undicesima edizione del Fleet Motor Day, evento di riferimento per i fleet manager svoltosi tra Roma e l’autodromo di Vallelunga. Lo studio “Caro Fisco ti scrivo”, presentato nell’occasione, rivela che quattro aziende su dieci hanno scelto di posticipare il rinnovo del parco auto, un segnale chiaro dell’impatto delle nuove regole, che hanno introdotto criteri più stringenti per la tassazione dei veicoli in base all’alimentazione e alle modalità di pagamento delle spese.
Le modifiche, inserite nella legge di Bilancio, prevedono che le spese di trasferta – vitto, alloggio e trasporti – siano esenti da imposizione fiscale solo se effettuate con strumenti tracciabili, come carte di credito o assegni bancari. Una svolta che, se da un lato mira a contrastare l’evasione, dall’altro ha costretto molte realtà a rivedere i propri piani. Nonostante la recente approvazione di un emendamento al decreto Bollette, che tutela gli ordini effettuati entro il 31 dicembre 2024 applicando le vecchie aliquote, l’effetto frenante della normativa appare ormai consolidato.