Escalation India-Pakistan. Droni e missili nel Kashmir

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Non si intravedono spiragli di de-escalation e il mondo assiste sgomento all'ennesimo scontro destinato a crescere di intensità e trasformarsi in un nuovo conflitto tra India e Pakistan, nonostante il pressing «pacifista» della comunità internazionale. «Difenderemo la sovranità e l'integrità territoriale del Pakistan a ogni costo», ha spiegato ieri il primo ministro Shehbaz Sharif al capo della diplomazia americana, il segretario di Stato Marco Rubio (il Giornale)
Ne parlano anche altri giornali
Nella serata di ieri il territorio del Jammu, confinante a nord col Kashmir amministrato dall’India, è stato bersagliato da un numero imprecisato di missili provenienti dal Pakistan. (Il Manifesto)
L’esercito della Repubblica federale ha però negato il successo dell’attacco pakistano, affermando che il bombardamento con missili e droni “è stato sventato”, e ha dichiarato di aver neutralizzato un sistema di difesa area di Islamabad a Lahore e di aver preso di mira altri obiettivi in diverse località del Pakistan. (il Giornale)
La scintilla che ha scatenato le ostilità, come tutti ormai sanno, è stato l’attacco terroristico scatenato il 22 aprile dal Fronte di Resistenza, una «filiale» del gruppo pakistano Lashkar-e-Taiba, che ha ucciso 25 turisti nel Kashmir indiano. (L'Eco di Bergamo)

Da parte sua, l’esercito di Islamabad ha annunciato di avere abbattuto 12 droni indiani di fabbricazione israeliana lanciati contro diverse località, tra cui le due grandi città di Karachi e Lahore. Roma, 8 mag. (Askanews)
Il successore di Papa Francesco, cardinale statunitense dell'Ordine di Sant... Robert Francis Prevost , da oggi Papa Leone XIV, è stato eletto Papa con la fumata bianca al quarto scrutinio del conclave. (La Verità)
Continua a salire la tensione tra India e Pakistan. Soldati indiani e pakistani si sono scambiati pesanti raffiche di colpi d’arma da fuoco lungo il confine del Kashmir durante la notte. Negli scontri sono morte almeno cinque persone, tutti civili, mentre prosegue la situazione di stallo militare scoppiata in seguito all’attacco ai turisti avvenuto il 22 aprile nella parte della regione contesa controllata dall’India. (lapresse.it)