Al via il conclave: Parolin in pole position, ma la partita è ancora aperta

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Redazione Interno Redazione Interno   -   Mentre i 133 cardinali elettori si preparano a varcare la soglia della Cappella Sistina, sigillata dal tradizionale extra omnes, le agenzie di scommesse indicano Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, come il favorito per succedere a Francesco. Originario di Schiavon, in provincia di Vicenza, il porporato – che presiederà l’assemblea – incarna un profilo di continuità con l’attuale pontificato, pur senza trascurare quell’equilibrio tra innovazione e tradizione che da sempre caratterizza le dinamiche conclavari.

Non mancano, tuttavia, altri nomi di rilievo. Tra gli italiani spicca quello di Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, noto per il suo impegno nella mediazione internazionale, mentre il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, rappresenta una corrente più conservatrice. Ma è oltre i confini europei che si annidano le vere sorprese: cardinali come il ghanese Peter Turkson o l’indiano Oswald Gracias potrebbero scrivere la storia, diventando il primo papa africano o asiatico.

La messa Pro eligendo Romano Pontifice, celebrata in San Pietro, ha aperto una giornata carica di attesa, con la prima fumata prevista per le 19. Se il fumo sarà nero, significherà che i voti non hanno ancora trovato un accordo; se bianco, il mondo conoscerà il nome del 267° pontefice. I turni di scrutinio, in caso di esito negativo, si susseguiranno a mezzogiorno e alla sera, in un rituale immutato da secoli.