Meta utilizzerà i dati pubblici degli utenti europei per l'addestramento dell’intelligenza artificiale

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Dopo quasi un anno di sospensione, dovuta alle pressioni delle autorità irlandesi per possibili violazioni della normativa sulla privacy, Meta ha annunciato che riprenderà a utilizzare i contenuti pubblici condivisi su Facebook e Instagram per migliorare i suoi modelli di intelligenza artificiale nei 27 Paesi dell’Unione europea. Oltre ai post, verranno impiegati anche i commenti e «le interazioni degli utenti con Meta AI», incluse ricerche e domande, mentre saranno esclusi i messaggi privati e le chat di WhatsApp.

La decisione, che riapre un dibattito già acceso lo scorso anno, segue l’introduzione in Europa dell’assistente virtuale basato sull’IA, lanciato da Zuckerberg come strumento integrato nelle principali piattaforme del gruppo. A differenza di quanto avvenuto in precedenza, tuttavia, gli utenti riceveranno una notifica — sia in-app sia via email — che illustrerà nel dettaglio le modalità di utilizzo dei loro dati. Chi vorrà opporsi potrà farlo compilando un apposito modulo, sebbene l’azienda non abbia specificato se tale opzione sarà immediatamente accessibile o soggetta a limitazioni.

La mossa rientra in una strategia più ampia, che vede Meta impegnata a colmare il divario con competitor come OpenAI e Google, i quali hanno già sfruttato enormi quantità di dati per affinare i propri algoritmi. La scelta di escludere le conversazioni private, però, non basta a placare le preoccupazioni di chi teme un uso indiscriminato delle informazioni personali, soprattutto in assenza di un regolamento chiaro sull’eticità dell’impiego dei contenuti generati dagli utenti.