Conti in rosso in Vaticano: il prossimo Papa dovrà risanare le finanze

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Rosso come i cardinali, ma anche come i conti del Vaticano. Risanare le finanze della Santa Sede sarà inevitabilmente una delle priorità del prossimo Papa. Se n’è parlato anche nelle congregazioni generali di questi giorni. L’urgenza è dettata dai numeri: dal Covid in poi i bilanci sono costantemente in negativo. Meno 78 milioni di euro nel 2022, meno 83 l’anno dopo, e ancora circa meno 70 nel 2024. (Tgcom24)
Ne parlano anche altri media
Mentre la Chiesa cattolica si prepara ad affrontare un nuovo Conclave dopo la morte di Papa Francesco, uno dei temi che inevitabilmente torna a dividere è la gestione delle sue immense ricchezze. Tra queste, il patrimonio immobiliare rappresenta una delle voci più rilevanti, ma anche più delicate. (Tgcom24)
Il Vaticano è in bolletta e il prossimo Papa non avrà solo la grave preoccupazione di riportare la fede in Europa o rendere la Chiesa più cristocentrica, come stanno chiedendo tanti cardinali. Una situazione allarmante che si sta cronicizzando. (Il Messaggero)
Per patrimonio mobiliare e immobiliare. Oculato nelle scelte di investimento di uno Stato, quello Vaticano, tra i più ricchi del mondo. (Corriere della Sera)

Afferma il professor Massimo Borghesi, ordinario di filosofia morale (autore de "Il Dissidio cattolico: il neoconservatorismo contro la Chiesa di Francesco, ospedale da campo”, 2021), certamente un intellettuale non catalogabile come di sinistra che “le battaglie economiche e politiche hanno bisogno del pretesto teologico, per potersi giocare". (HuffPost Italia)
Papa Francesco, negli ultimi tempi, ha lavorato di meno e alcuni dossier si sono accumulati. Oggi il neo Papa Leone XIV dovrà occuparsi del deficit di bilancio della Chiesa. Il nome scelto sembra rievocare quello di Leone XIII che, con la Rerum Novarum del 1891, avviò la grande tradizione della Dottrina Sociale. (Business People)
Eravamo nel 1982 e a interrogarsi sul denaro, sterco del demonio, era monsignor Paul Casimir Marcinkus, classe 1922, presidente dello Ior, la banca vaticana ai tempi di Michele Sindona, Roberto Calvi e Licio Gelli. (La Stampa)