Vigilia dell’Epifania 2025, arriva la Befana. Le IMMAGINI più belle per gli auguri su Facebook e WhatsApp

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, si festeggia la Befana. L’Epifania è l’ultimo festa di un ciclo caratterizzato dall’Immacolata, Natale, Capodanno e da qui il proverbio che “tutte le feste porta via”. Il termine, utilizzato dai greci per indicare la manifestazione di una divinità mediante miracoli, visioni, derivante dal greco “Epiphàneia”, che significa “manifestazione”, “venuta”, “presenza divina”, si riferisce alla visita dei Re Magi al Bambinello Gesù (StrettoWeb)

Su altre fonti

Con queste parole, il signor Giuseppe, un uomo di sessant’anni, ha espresso la sua sincera gratitudine ai Carabinieri della Stazione di Staiti (RC), protagonisti di un salvataggio che ha visto un esito felice, grazie alla rapidità e competenza del loro intervento. (Corriere di Lamezia)

Il presule ha evidenziato come queste figure bibliche incarnino la capacità di non arrendersi davanti agli errori, mantenendo viva la disponibilità al cambiamento in un "mondo al buio, dove il male è ripetitivo". (l'Adige)

Nata come celebrazione credente della “manifestazione” dell’Emanuele a tutti i popoli della terra, questo il significato originario della parola “Epifania”, questa festa ha saputo trasformarsi e adattarsi alle diverse culture, diventando un simbolo universale di incontro, dono e rinnovamento. (La Repubblica)

Perché festeggiamo la Befana?

Nella sua omelia, durante la celebrazione della messa dell'Epifania in Duomo, il Vescovo di Bergamo, monsignor Beschi, ha tra l'altro fatto riferimento al dramma che si è consumato lo scorso venerdì nel cuore della città. (L'Eco di Bergamo)

Le tre letture della manifestazione del Signore Gesù stimolano a guardare avanti, ad alzare la testa, per scrutare nuove aurore, che rischiarano la storia degli uomini e dei popoli, nonostante resistenze e forze contrarie. (Diocesi di Tivoli)

Si può essere razionali e scettici, si può guardare con disprezzo a tutto ciò che appartiene al regno del fantastico, ma si cede quasi sempre, almeno una volta l’anno, a un atto di magia: ed è quello che si è svolto questa notte, che è la notte delle illusioni come ben sapeva Shakespeare («Nascondi ciò che sono, e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni», dice Viola nella Dodicesima notte). (La Stampa)